La legione straniera in consiglio comunale


Vedere ed ascoltare il consiglio comunale di Novi Ligure in streaming è stato come andare a teatro. Sembrava di assistere alla commedia degli equivoci e se non fosse che sul palcoscenico c’erano personaggi reali, eletti per amministrare la città, ci saremmo sbraitati dal ridere. Invece dobbiamo seriamente preoccuparci: questi sono i nostri amministratori pro tempore . 

Ci è stata rappresentata la pratica del metodo leghista: formidabile nella capacità di promesse farlocche e pubblicità ingannevole, facendo leva su sentimenti intrinsechi nell’io umano, difficilmente confessabile, che puntualmente si materializzano in certe situazioni. 

Amministrare è tutt’altra cosa! Si amministra con un concetto di base: “spirito di servizio ed onestà intellettuale”. l’interesse generale è prioritario su tutto, altrimenti è commedia per camuffare i veri obbiettivi.

Questa città ha dalle grandi potenzialità e prerogative, lo sport e la cultura l’hanno resa famosa nel mondo. Non difettiamo di valenti commercialisti ne di bravissimi docenti universitari, in grado di garantire eccellenza e competenza; non ci fa certo onore e lustro ricorrere a dei legionari per governare la città . Ci voleva un sindaco leghista per farci assimilare alla sede storica della legione straniera, di Sidi ben Abbes d’Algeria .

La lunga gestione del centro sinistra si era esaurita da tempo, probabilmente per assuefazione e non abbiamo saputo cogliere le novità delle nuove proposte politiche, verso una evoluzione progressista. Ci siamo rifugiati nell’unione del centro destra, magistralmente coalizzata da Marco Bertoli.

Costui, esperto, politico di lungo corso, non ha fatto l’errore di ambizione o di generosità dell’ex assessore allo sport e cultura ma, optando per la guida della maggioranza, si è messo al sicuro da prerogative di ben servito e non solo. Sottovalutato, con abile manovra è diventato il personaggio di riferimento con il quale, volendo o dolente, la giunta devo confrontarsi se vuole sopravvivere politicamente e non sarà facile ne indolore.

Il convinto segretario leghista ha dovuto cospargersi il capo di cenere, scendere dal piedistallo dell’arroganza e fare ammenda nel dibattito. Ciò nonostante, la cicuta la dovrà ingoiare completamente se vuole evitare l’imbarazzante pregiudiziale familiare. 

il sindaco è stato messo di fronte alle sue responsabilità e, dire che ne esce ridimensionato, è un eufemismo per rispetto alla carica. 

Ha ceduto la sue deleghe al bilancio , chiamando a sostituirlo un personaggio di grido, delle alte sfere, residente altrove; costui, di tutt’altro spessore, nella presentazione introduttiva ha sciorinando tutto un altro spartito. 

Ha licenziato l’assessore allo sport e cultura con la brutale prerogativa del rigetto con una motivazione di puerile generalità: “mancanza di fiducia nella idoneità programmatica” , attorno alla quale ha articolato tutta una serie di retoriche argomentazioni . 

Costanzo Cuccuru, non si è lasciato trattare come uno straccio usato. Ha pubblicamente esposte le sue ragioni e non poteva essere altrimenti. E’ cresciuto con giganti politici come gli scomparsi : Teodoro Silvestri, Mario Angeli , Gianfranco Chessa .

La proverbiale esperienza, acquisita da una lunga pratica, la conoscenza delle aspettative cittadine, gli avevano consentito di contribuire non poco al successo della lega e nella giunta, comunque, rappresentava moderazione e buon senso.

Le contraddizioni nella sospensiva appaiono puerili, senza costrutto, chiaramente pretestuose. C’è da chiedersi se non vi siano altre motivazioni, magari collegate con la futura gestione del teatro e della stessa Novi in Sport. 

La stessa scelta del sostituto appare confusa, anch’Egli in altri lidi approdato, circolavano voci di una sua probabile direzione nella gestione del restaurato teatro? Cosa è successo per un completo ribaltamento non è dato sapere… Staremo a vedere.

Intanto, il neo assessore si è presentato al consiglio con una filippica degna di Cicerone, ha snocciolato un romanzo di soluzioni. Speriamo che non restino a livello di intenzioni. Di solito la saggezza popolare l’azzecca sempre: “ chi troppo parla poco conclude” .

Una curiosità: l’accertamento delle idoneità degli impianti sportivi non è una delega dell’assessorato ai lavori pubblici?

Il consiglio comunale del 9 novembre 2020

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Francesco Giannattasio

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