Natale è alle porte. Anche in quest’anno così particolare potremo godere di un giorno di festa e di tradizionale spirito d’allegria, lasciandoci alle spalle per un momento i brutti pensieri legati alla pandemia che sta stravolgendo le vite di noi tutti (e ancor di più le vite di alcuni). Tra poco meno di un mese i bambini scarteranno i regali sotto gli alberi, mentre gli adulti si appresteranno a preparare succulenti banchetti da condividere con i congiunti, Dpcm permettendo, brindando allo spirito della festa nell’intimo tepore del nido familiare.
Un solo monito giunge dalle tv e dalle radio: siate sobri. Festeggiate, sì, ma non dimenticate che siamo ancora incastrati in un’emergenza sanitaria, dunque siate cauti e curatevi di rispettare le regole. Per quest’anno, Natale sobrio. Ma questo non soffocherà lo spirito natalizio, nossignore! E allora prepariamoci all’avvento anche qui a Novi Ligure, addobbando le strade e le piazze del centro con sobrie decorazioni tutte realizzate a mano in salice naturale intrecciato e in betulla, e bellissimi e sobrissimi alberi di Natale Abies Nordmanniana vivi! Quale eleganza, quale splendore! Tutto molto sobrio, e, come scrive sulla sua pagina il vicesindaco Diego Accili, “nel rispetto della tradizione ma anche del periodo difficile che tutti [alcuni di più, ndr] stiamo vivendo”.
È con un post condiviso sulla pagina del vicesindaco Diego Accili che viene annunciata la sobria decorazione del centro storico di Novi. Ma ecco che sotto al sobrissimo post del vicesindaco qualcuno fa notare che, forse, tutte queste decorazioni non sono poi così sobrie, e magari si sarebbero potuti sfruttare quei fondi in altri modi: pulire la città e aggiustare le buche, dicono alcuni, o magari far lavorare le aziende vivaistiche del nostro territorio (le decorazioni provengono dai vivai Zenone di Novara), dicono altri. Sì, certo, cari i miei sognatori! O magari avrebbero potuto destinare i fondi assegnando buoni voucher alle famiglie meno abbienti, voucher spendibili nelle attività commerciali di Novi! Ma fatemi il piacere. Allora volete proprio uccidere lo spirito del Natale! Aiutare i bisognosi con i soldi del Comune? Quale idiozia è mai questa? Se volete una cosa di questo genere, allora vi do un consiglio: trasferitevi a Modica, in Sicilia, dove il sindaco della città ha deciso di installare meno luminarie e destinare i fondi alle famiglie più bisognose.
Sul sito del comune di Modica è riportata una dichiarazione dell’assessore ai Servizi Sociali Saro Viola: “Abbiamo ritenuto opportuno rispetto agli anni precedenti incrementare il plafond dei vouchers disponibili per la semplice ragione che le famiglie bisognose vivono un momento difficile, con situazioni più acuite dall’emergenza epidemiologica da Covid 19. Il fine che ci proponiamo è quello di consentire alle famiglie di trascorrere in modo più sereno e dignitoso le festività di Natale. Era più saggio e doveroso quest’anno fare meno luminarie e dare un segnale più significativo alle famiglie in difficoltà.”
L’assessore Saro Viola, quando parla di “incrementare il plafond dei vouchers disponibili”, si riferisce al fatto che a Modica questa iniziativa esiste già da anni, ancor prima dell’emergenza Covid: voucher da destinare sotto il periodo natalizio alle famiglie meno abbienti. Sarà mica questo il famoso spirito natalizio? Non so, potremmo chiederlo alla giunta di maggioranza di Novi, che preferisce infiocchettare la città piuttosto che dedicarsi all’ideare un metodo per agevolare le fasce più povere della cittadinanza novese. E a chi pensa che quello tra Modica e Novi sia un confronto azzardato, se non si considerano alcuni necessari dati e caratteristiche delle due realtà, io dico: hai ragione. Magari uno potrebbe pensare che a Novi di famiglie bisognose non ce ne siano, non se ne vedono sotto le argentee e sobrie palle natalizie in piazza Dellepiane, dunque perché rinunciare ai festoni o a fondi destinati ad altri progetti per assistere poveri che non esistono? Ed è per dare risposta a questi dubbi che invito a riflettere sui seguenti numeri: a Novi, durante il primo lockdown, sono state 725 le famiglie che hanno richiesto i buoni spesa assegnati dal Governo. 725 famiglie che rientrano nelle fasce economiche più basse. Ed è vero che a breve arriveranno i nuovi aiuti del Governo, che si tramuteranno in buoni spesa (altri 400 milioni di euro destinati ai comuni secondo il Decreto ristori ter, di cui 150 mila verranno assegnati a Novi se seguiranno le stesse procedure di assegnazione di aprile), ma è anche vero che nel frattempo si sarebbe potuto ideare un modo per dare un po’ di respiro a quelle 725 famiglie. Magari 725 sono troppe, non ci sono abbastanza soldi, allora destiniamoli a una parte di esse: a Modica, per esempio, i buoni voucher sono destinati alle famiglie più bisognose tra quelle con un basso reddito, ovvero quei nuclei familiari che non superano la soglia dei 7000 euro di indicatore Isee.
Un modo per dimostrarsi vicini e solidali ai più bisognosi, come vuole lo spirito natalizio, è dunque possibile. Ce lo insegna Modica, nella lontana Sicilia, ma sappiamo per certo che non si tratta della prima iniziativa sociale di questo tipo. Se anche Novi avesse avuto più a cuore le questioni sociali, piuttosto che i fiocchetti e gli Abies Nordmanniana, allora sì che tutti avremmo potuto festeggiare un Natale sereno, per quanto possibile, e sobrio. Ma sobrio per tutti, non solo per alcuni.
Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi
Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone