Dopo il commento in cui paragonavo le intricate vicende politiche novesi ad una partita di scacchi, vediamo come è proseguito il gioco.
Nel precedente articolo, immaginavo due sviluppi di gioco dopo il “gambetto di donna” (impersonata da Maria Rosa Porta) giocato da Marco Bertoli.
Nel primo scenario descrivevo lo sviluppo con un ulteriore rimpasto di giunta, l’estromissione dell’assessore all’urbanistica Roberta Bruno per far posto alla “regina” Porta. Questo scenario non si è verificato, come era ampiamente previsto. E’ quello che avrebbe comportato il sacrificio dell’altra regina, Giacomo Perocchio.
Nel secondo scenario, il vero gambetto, la regina Porta è stata sacrificata, e si è costituito il nuovo gruppo consiliare “solo Novi” guidato da Marco Bertoli.
Questo è lo scenario che si è verificato. Ora la posizione del “re” Cabella è pericolosissima. E’ in enorme svantaggio di pezzi, visto che al momento può contare nella sua maggioranza solo 8 consiglieri (Poletto, Perocchio, Moncalvo, Gatti, Baruffa, Chessa, Saracino, oltre allo stesso Cabella) su un totale di 17 consiglieri. E’ in minoranza.
Già nel corso dell’ultimo consiglio comunale Bertoli avrebbe potuto chiudere la partita, se il suo gruppo anziché astenersi avesse votato contro. Ma non c’era, evidentemente, il “casus belli” eclatante.
La risposta di Cabella è stata di un estremo arrocco, benché sotto scacco: si è infilato in un angolo sotto la protezione di un nuovo pezzo, la torre impersonata dal nuovo assessore al bilancio Massimo Delfino, che ha assunto il ruolo politico che spetterebbe al sindaco ma che Cabella non ha mai voluto giocare. La mossa ha anche messo da parte la regina Perocchio, che ha visto subentrare nel ruolo di capogruppo che sembrava suo di diritto, Luisa Baruffa. Si tratta, come molti sostengono a partire dall’ex assessore Cuccuru, di un commissariamento de facto della Lega novese da parte degli alessandrini?
Come procedere ora la partita? Il rischio è di uno stallo, fino a quando Bertoli non deciderà di giocare la mossa finale. La partita rischia di diventare estremamente noiosa. L’impressione è che qualcuno stia pensando che questa non è una partita a scacchi, ma a poker, che quello di Bertoli sia solo un bluff, e che sia giunto il momento di andare a vedere le carte.
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2 commenti su “Il gambetto di donna – parte seconda”
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PARTITA A SCACCHI
La partita a scacchi è praticamente chiusa, il re e la regina sono arroccati e sotto scacco dal quale non possono sottrarsi.
Stanno muovendo la torre che si muove con competenza ed abilità, spera nel soccorso di qualche alfiere del campo avverso e nel contempo cerca di non pregiudicare l’arroccamento, mantenendo una situazione di equilibrio.
La mossa finale sarà lunga , medita ed elaborata su più abboccamenti ed alla fine si troverà lo status quo in cui le aspirazione saranno in qualche modo soddisfatte e il bluff non sarà scoperto. A meno che il re, arroccato, non cede per stanchezza.
si sapeva da subito che no stava scherzando, le sue idee sono state chiare fin d subito.
Ha sfruttato la lega per entrare in maggioranza, cosa che non gli è mai riuscita e adesso dopo aver convinto due persone a seguirlo vuole amministrare Novi.
Tutto qui.