Spesso ci chiedono perché lavorare per una legge che punisca la propaganda fascista e nazista e la vendita di oggetti con simboli che richiamano a quelle ideologie. In fondo siamo una Repubblica Democratica che affonda i suoi valori nella lotta al nazifascismo e con una Costituzione che vieta già la ricostituzione del partito fascista.
Da anni ci siamo cullati nella convinzione che questo bastasse e abbiamo assistito impassibili al proliferare dell’esposizione ovunque di simboli che richiamano a fascismo e nazismo, frutto di anni di sottovalutazione del fenomeno del ritorno di queste ideologie che mai come oggi sono pericolose. Ma qualcosa è cambiato.
Il ‘Rapporto Italia 2020’ dell’Eurispes ci dice che dal 2004 ad oggi è aumentato il numero di chi pensa che la Shoah non sia mai avvenuta: erano solo il 2,7% oggi sono il 15,6%. Inoltre, secondo l’indagine, riscuote nel campione un “discreto consenso” l’affermazione secondo cui “Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio” (19,8%) e che “ordine e disciplina sono valori molto amati dagli italiani” (12,7%). Ma la cosa che ormai è diventata “vulgata” comune è che il fascismo abbia fatto cose buone , come ha detto anche Antonio Tajani quando era presidente del Parlamento Europeo, e che tollerare le manifestazioni del fascismo sia un qualcosa che ha a che fare con la libertà di opinione.
In realtà siamo di fronte ad una emergenza democratica: per questo nel dicembre 2017 ho promosso l’istituzione di una Anagrafe Antifascista come spazio di dialogo e di denuncia, ma soprattutto di impegno dei valori della nostra Costituzione dopo anni in cui vi era l’ottimismo che la stabilità democratica del nostro Paese non fosse a rischio. I populismi sono diventati sovranismi, i fenomeni di rievocazione del ventennio da fenomeni limitati a fenomeni di massa e nessuno o quasi si indigna più. Oggi siamo di fronte ad un Paese incattivito, ad una opinione pubblica anestetizzata ed ormai abituata a questi messaggi.
Oggi riteniamo fondamentale che dal basso si riparta per riparlare dei valori della nostra Costituzione e attualizzarli. Il fascismo e il nazismo sopravvivono nelle intimidazioni, nei pestaggi, nell’ideologia della sopraffazione che pervade i social, le minacce ai giornalisti che provano a scoprire il mondo del neofascismo e neonazismo, nei saluti romani, negli striscioni negli stadi e nei fischi contro i calciatori di colore. Questa proposta di legge pone freno a tutto questo. Ho scelto di ripartire da una legge di iniziativa popolare dal basso per difendere la nostra Costituzione e i suoi valori. I simboli di quella ideologia compaiono ovunque, negli stadi, in alcune manifestazioni di piazza, nelle attività economiche, nei calendari e vengono tollerate, segno che la legislazione vigente non è sufficiente. Non vogliamo una limitazione delle libertà democratiche, ma di un’opera di giustizia.
L’iniziativa non poteva che partire da questo luogo simbolo della violenza fascista e nazista: oggi Sant’Anna di Stazzema è una delle capitali dell’antifascismo inteso come affermazione di tutte libertà democratiche e costituzionali. Una legge che parta dal basso per evitare la diffusione e l’esaltazione di queste ideologie. Siamo di fronte a nuovi razzismi, nazionalismi, sovranismi che attraverso il ripudio della memoria e allo stravolgimento della storia provano a minare la base della nostra democrazia che è la nostra Costituzione. Per questo invitiamo tutti a recarsi presso il proprio comune di residenza per sottoscrivere la proposta di legge di iniziativa popolare “Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e la produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”. Si è creato un bel movimento a sostegno dell’iniziativa che ci rende fiduciosi nel fatto che nel Paese sia vivo il sentimento di difesa della Resistenza e della Costituzione. Dobbiamo arrivare a 50mila firme e insieme ce la faremo.
Maurizio Verona
Sindaco di Stazzema
Presidente Comitato promotore Legge Antifascista
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