Un giorno della memoria un po’ sottotono quello celebrato a Novi il 27 gennaio, causa ovviamente la pandemia e le regole di distanziamento. La cerimonia dei lumi si ripete ogni anno a Novi da una decina di anni. Il primo anno i lumi, le candele che simbolicamente rappresentano la memoria dei deportati, erano disposte lungo tutta via girardengo. Quest’anno erano accese solo 6 coppie di lumi davanti alla sede comunale di piazza Dellepiane, che hanno visto il breve discorso del sindaco Cabella accompagnato dall’assessore alla cultura Andrea Sisti e dal presidente del consiglio comunale Oscar Poletto. Pochissimi i consiglieri comunali: nessuno di maggioranza, per l’opposizione presenti Muliere, Lolaico, Moro e Tedeschi. Presenti comunque un centinaio di cittadini. Dopo la cerimonia dei lumi, sono stati deposti dei fiori in via Cavour davanti alla casa di un ebreo deportato, Silvio Salomon Ottolenghi, nel punto in cui è posta la pietra di inciampo che lo ricorda
Contemporaneamente è stata messa in linea sulla pagina youtube del comune di Novi la presentazione del libro “Auschwitz Storia e Memorie” di Frediano Sessi, preceduta da una presentazione da parte dell’assessore Sisti.
Fascisti? Non pervenuti.
Nella sua introduzione, della durata di circa 5 minuti, Sisti è riuscito a non citare neppure una volta il fascimo, il nazismo e le sue colpe. È riuscito a parlare a lungo senza dire chi ha voluto e ha organizzato l’olocausto. Per Sisti, “l’antisemitismo è un sentimento da contrastare”.
Non crede di essere stato un po’ troppo vago, assessore, visto che – come lei dice – il video era dedicato ai giovani?
Ci ha stupito molto che il professor Sisti, che è un valente e preparato storico, sia riuscito a “dimenticare” di citare i responsabili dello sterminio. Forse qualcuno si sarebbe risentito?
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