La partita a scacchi tutta all’interno del centro destra novese sembra essere in fase di stallo. Ma sotto la cenere covano le braci…
Dopo la messa in minoranza del sindaco Cabella sul voto sulla tassa rifiuti, il centro destra rimasto fedele al sindaco (quella parte che in consiglio Marco Bertoli chiama sempre “minoranza risicata”) ha capito che senza il voto di “solo Novi” non va da nessuna parte, e che ogni volta lo deve conquistare riducendosi a seguire i voleri dei tre fuoriusciti.
Bertoli, dal canto suo, sembra essere molto a suo agio a giocare al gatto con il topo, e ha ottenuto la cancellazione di qualsiasi riferimento al museo del cioccolato nel prossimo bilancio di previsione e – ancora più importante – dai documenti inviati a Roma al ministero per lo stanziamento dei fondi compensativi del terzo valico. Contemporaneamente, ha ottenuto che i fondi vadano al restauro della Cavallerizza, anziché alla conclusione dei lavori di recupero della sede comunale di Piazza Dellepiane.
Ma Bertoli ha davvero vinto sulla questione cioccolato, o lo stanno facendo fesso?
Innanzitutto, la sigla “accademia enogastronomica” che ha cancellato “museo del cioccolato” cosa significa? Se già non era chiaro cosa fosse il cioccomuseo, nulla si sa di cosa sia l’accademia. Oppure si sa già tutto, e l’accademia è solo un depistamento?
Nella realtà l’accademia è solo una nome trovato al volo, perché si doveva togliere il cioccolato dal bilancio perché Bertoli lo votasse. Dietro la cortina di fumo dell’accademia c’è sempre il vecchio museo del cioccolato, perché altri progetti non ce ne sono. Lo fa capire bene il vicesindaco Accili nelle recenti interviste, dove sembra voler dire tra le righe: abbiamo dovuto cambiare nome e location, ma il progetto è sempre quello.
Non è solo a Bertoli, al consiglio comunale e ai novesi che Cabella e Accili devono spiegare che cosa sia (e cosa non sia) l’accademia enogastronomica. Lo devono spiegare anche al Rfi e al ministero delle infrastrutture, che devono verificare se le richieste dei comuni rientrino in un progetto di sviluppo condiviso. Se l’accademia alla Cavallerizza è un negozio, per quanto bello, di prodotti tipici, difficile che venga finanziato. Se vogliamo fare un cosa modello Eatitaly, non possiamo farla con fondi pubblici.
Bertoli è felicissimo di aver portato a casa il recupero della struttura della Cavallerizza, ed è indubbiamente un buona cosa che andava fatta. Ma per recuperarla, si deve abbandonare il recupero di Palazzo Dellepiane, che è al momento incompiuto. Quale è più importante, più utile?
Entrambe le strutture lo sono, ma per il recupero della Cavallerizza era ipotizzabile un intervento privato (qualcuno che la compri, in sostanza, per farci qualche attività di tipo commerciale o di servizio) mentre lo stesso è impensabile (quale privato potrebbe mai avere interesse a recuperare una parte della sede dell’amministrazione comunale?) a Palazzo Dellepiane.
Ma il tema è un’altro. I leghisti novesi sono davvero rassegnati a farsi comandare, da qui alla fine della legislatura, da Marco Bertoli? I rappresentanti di Forza Italia (Chessa, Poletto, Accili e Sisti) sono disposti a recitare un ruolo da comprimari sullo sfondo della scena, senza voce in capitolo?
Voci cittadine dicono che sotto la calma apparente sia in corso un continuo lavorio per cercare di recuperare la frattura da parte della “risicata maggioranza”. Una frattura nata dalle questione sportive e dal “licenziamento” dell’assessore Costanzo Cuccuru, che non ha per nulla gradito il servizio ricevuto e ha anche sporto ricorso in tribunale.
Proprio da Cuccuru partirebbe il tentativo di ricomposizione. All’ex assessore è stato chiesto di riporre l’ascia di guerra in cambio di una posto in una partecipata. In ballo però c’è più poco, anzi quasi nulla. Resta da nominare il consiglio di amministrazione di una partecipata di Acos, Gestione Ambiente. Ma la presidenza va ai tortonesi, e la proposta sul piatto pare comunque misera.
Nel campo della fantapolitica, si parla anche di una richiesta di passo indietro all’attuale presidente di Acos Maura Laveroni per dare in questo modo a Cuccuru la presidenza dell’azienda più prestigiosa in città. Sebbene la politica sia l’arte del possibile, sembra difficile che Cuccuru sia disposto a rimangiarsi tutto quanto detto contro la sua ex compagine in cambio di una poltrona, per quanto prestigiosa… Ancor più difficile che Laveroni molli la poltrona in Acos per far posto a Cuccuru.
I movimenti annunciati sono tutti politici: pare che sia pronto anche l’avvicendamento del segretario cittadino della Lega, con Giacomo Perocchio verso le dimissioni. Ma anche questa sembra un’operazione che mira a far fesso qualcuno: come per il museo del cioccolato, si cambierebbe il nome, ma non la sostanza: a comandare resterebbe sempre il giovane consigliere nipote del Sindaco.
Per far fronte alla offensiva dei dem infine si preparerebbe l’incarico in comune (una consulenza) ad un esperto (?) del settore comunicazione di chiara fede politica.
Intanto, i novesi si chiedono per quanto tempo andrà avanti questa manfrina. Il gioco di Bertoli che non è in più maggioranza (ma intanto si tiene la delega all’area Z3), ma non è neppure all’opposizione. Il gioco della Lega, che fa finta di piegarsi ai voleri di Bertoli, ma in realtà cerca in ogni modo di farlo fesso. I Dem, che sperano di tornare al voto più presto. I 5 stelle, che sono formalmente all’opposizione di Cabella, ma vedono come il fumo negli occhi Marco Bertoli e nonostante governo nazionale restano lontanissimi dai Dem novesi.
La “partita di scacchi” potrebbe durare ancora molto poco: nella seconda metà del mese c’è il voto sul bilancio di previsione, dove è inserito anche il Museo o accademia che dir si voglia. Scontato il voto contrario dei 5 consiglieri Dem e (probabilmente) quello dei 5 stelle. “Solo Novi” ha davanti a sé tre opzioni: votare a favore, astenersi o votare contrario. Nei primi due casi Cabella incasserà il via libera. Nel terzo caso, si apre la strada verso le urne anticipate. Sarà quello il momento in cui capiremo chi ha fatto fesso chi. Potremmo anche scoprire che ad esser fatti fessi sono stati i novesi…
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