Anche Tortona è gialla, come tutto il Piemonte, anche se a dire la verità, prima del passaggio, già si presentava di un arancione piuttosto stinto.
Il Gatto, sornione, nei giorni precedenti, si era infatti spinto, coda dritta e vibrisse in funzione, nel centro storico e aveva scoperto una cittadina dai comportamenti parecchio “disinvolti”.
La prima cosa balzata agli occhi del nostro eroe mascherato è stata proprio l’enorme differenza tra esercizi commerciali ligi alle regole dell’asporto con tavolino all’ingresso a sbarrare l’ingresso dei clienti e altri invece con due o tre avventori che consumavano tranquillamente all’interno del locale, vox populi, anche con tazzine in ceramica.
“Com’è ‘sta cosa? Ci son figli e figliastri?”, ha pensato il Gatto, notando l’assenza di quei controlli che trasformano gli esercenti in regola in mosche bianche.
E sempre a proposito di locali, ad un certo punto il Gatto si è trovato a passare tra assembramenti di giovani e meno giovani che stazionavano a distanza molto ravvicinata consumando, all’esterno, nelle immediatissime vicinanze con il bicchiere in mano.
Il Gatto si è guardato intorno e non ha rilevato la presenza di alcun vigile a controllare i comportamenti scarsamente aderenti alle regole.
Anzi, una volta durante una sua ispezione, ha visto passare un’auto con a bordo chi dovrebbe controllare che è transitata nelle zone affollate senza fermarsi né richiamare alle regole.
Viene da chiedersi se a livello comunale sia stata adottata la regola delle tre scimmiette, cioè quella del “non vedo, non sento, non parlo”, d’altra parte, lo si sa, se non c’è niente da inaugurare…meglio lasciar correre, anzi in questo caso meglio lasciar stazionare.
L’incresciosa situazione non deve aver infastidito solo il nostro Gatto, ma anche qualche felino più vendicativo, fatto sta, che in un sabato qualunque, un sabato tortonese, qualcuno ha allertato i locali Carabinieri, i quali recatisi in piazza Duomo, hanno verificato l’inadempienza delle norme in vigore e sembra abbiano comminato almeno 80 multe agli “assembranti” e anche salate sanzioni a esercenti un po’ troppo “tolleranti e libertari”.
Mancava solo la Z di Zorro a segnalare ancor di più che giustizia era stata fatta.
Ottanta multe da quattrocento euro l’una, ben 32.000 € per l’erario dello Stato, mica pizza e fichi. In altri tempi se uno dei giovani gaudenti fosse tornato a casa con quattrocento euro di multa, la sanzione si sarebbe arricchita di un classico “lordone tortonese”, cioè uno di quegli schiaffoni che facevano passare la voglia di assembrarsi di nuovo, ma le cose sono cambiate, ora i virgulti vanno difesi, poverini, che non facevano nulla di male, a parte rischiare di diffondere un virus dagli esiti gravissimi.
Avranno imparato la lezione, si è detto il Gatto, immaginando almeno un residuo di buon senso nelle zucche dei suoi concittadini, ma evidentemente si sbagliava.
Una seconda ricognizione, dopo il raid dei Carabinieri, ha verificato infatti gli stessi identici problemi, molti a viso scoperto, gruppazzi fuori dai bar, controlli pressoché assenti, come a dire “ma che ce frega ma che ce ‘mporta…”, più che la società dei magnaccioni, evidentemente quella degli spacconi.
Ora che Tortona è gialla, è lecito aspettarsi un’escalation di comportamenti rischiosi e largamente “disinvolti”?
Tenendo in considerazione che i topi già ballavano prima, ci aspettiamo danze sfrenate, i Gatti ormai non li teme più nessuno, o quasi.
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