Novi Ligure: movida illegale nel centro città

Il Covid-19 ci ha portato via tanto, imponendoci divieti e limitazioni, e ora, a quasi un anno dall’inizio di questa tragica pandemia, l’uscita, seppur immaginabile grazie alla scoperta dei vaccini, non è poi così vicina, cosa che inizia a pesare gravemente su molte persone, sia per motivi economici e lavorativi, che per quelli legati più all’emotività: non è semplice non vedere i propri cari per mesi perché al di là di un confine regionale, non poter programmare quasi più nulla o vedersi vietate numerose attività.

Secondo molti a rimetterci saremmo soprattutto noi giovani: niente più grandi uscite o vacanze con gli amici, scuole chiuse e riaperte a singhiozzo, feste vietate… Insomma, molte di quelle attività caratteristiche dell’adolescenza e della gioventù sono ora proibite. Ed è sicuramente difficile per un ragazzo del liceo vedersi impedito quasi tutto quello che fino a un anno fa era la normalità, eppure c’è anche da dire che per molti questi divieti sembrano essere stati sorvolati, tanto che non è raro imbattersi in gruppi di ragazzi senza mascherina e che non rispettano alcuna delle nuove regole, tra cui il distanziamento sociale. E, quindi, pare ovvio che se molte persone stanno facendo sacrifici, altre, invece, non sembrano possedere la stessa serietà. In tanti giustificano i ragazzi con la loro giovane età, ma non è corretto deresponsabilizzarli sempre e comunque, soprattutto ora: a 15 anni si è già abbastanza grandi per comprendere la gravità della situazione e per rispettare l’obbligo di mascherina e di distanziamento (certo è che in famiglia è necessario sensibilizzare i propri figli), eppure non sono solo gli adolescenti a dimenticarsi delle regole, ma anche e soprattutto quelli più cresciuti, tra cui anche i giovani adulti.

Ma ciò che davvero non avrei mai voluto vedere, nemmeno prima del Covid-19, è stato lo spettacolo indecoroso a cui ho assistito lo scorso sabato a Novi, dove via Garibaldi e viale Saffi si incrociano. Decine e decine di ragazzi affollati, come se la pandemia non fosse mai esistita, che urlavano e bevevano – visto che si erano portati l’aperitivo da casa, servito da uno dei bagagliai delle tante auto accorse per il raduno – e che, oltretutto, hanno lasciato rifiuti di ogni genere sul suolo pubblico. Non contenti, però, hanno addirittura lanciato delle bottiglie nel cortile dell’asiloadiacente al punto del loro ritrovo. Per due ore (io stavo aspettando il mio compagno in macchina che era andato a fare delle commissioni, poi siamo andati via) ho visto arrivare continuamente auto, con diverse persone – anche in questo caso in barba ai divieti per il Covid-19 – lasciate spesso col motore acceso oppure parcheggiate sui marciapiedi.

Dopo un po’, vedendo che la situazione stava degenerando, ho deciso di chiamare i carabinieri, ma dopo più di un’ora (poi siamo dovuti andare via) non si è visto nessuno, mentre il numero di persone presenti continuava a salire e i toni ad aumentare. Il giorno dopo ho pubblicato alcune foto che avevo scattato su un gruppo Facebook della città e ho constatato che tale situazione non solo si verifica tutti i sabati, ma anche negli altri giorni. I cittadini che abitano nei dintorni sembrano esausti, proprio perché scoraggiati dalla continua mancanza di interventi da parte delle forze dell’ordine preposte a mantenere l’ordine pubblico. So bene che queste ultime si trovano spesso sotto organico e, quindi, in difficoltà, soprattutto se devono intervenire in situazioni come quella appena descritta, ma non è nemmeno accettabile continuare ad assistere, quasi ogni giorno, ai medesimi fatti, senza che nessuno organizzi un intervento efficace. Anche senza una pandemia si tratterebbe di comportamenti assolutamente da condannare, figuriamoci ora, in un momento così delicato, che ha visto innumerevoli persone rimanere senza lavoro e attività costrette a chiudere, per le quali, però, sembra che il rispetto da parte di molti manchi completamente. Se da un lato esistono innegabilmente problemi e lacune dovute alla gestione politica, dall’altro ci sono anche tantissime persone che decidono volontariamente di eludere alle regole, andando poi a gravare sulle spalle di tutti gli altri cittadini, spalle ormai molto stanche ed esauste. Rispettare il distanziamento sociale e l’obbligo di mascherina non è difficile ed è davvero giunto il momento che tutti lo comprendano, smettendo di sentirsi invincibili e al di sopra delle altre persone, e che chi si deve occupare della città, tra cui soprattutto l’amministrazione comunale, prenda dei provvedimenti efficaci, impegnandosi significativamente a combattere tutte queste situazioni che a oggi non sono assolutamente accettabili. 

A “rimetterci” più di tutti non sono i giovani, bensì coloro che hanno deciso di rispettare sempre le regole (tra cui, per fortuna, ci sono sicuramente anche molti ragazzi), mentre gli altri hanno volutamente scelto di non fare alcun sacrificio in nome del bene comune, andando a danneggiare l’intera comunità: è ora che tutte queste persone si assumano le proprie responsabilità. 

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Fiammetta Merlo

Un commento su “Novi Ligure: movida illegale nel centro città

  1. Ti mando un commento per esprimere la mia solidarietà. Ho uno studio in Viale Saffi e ogni volta che esco da lavoro, lo spettacolo che mi si para davanti è quello che hai fotografato.
    Dal lunedì alla domenica.
    Mia moglie è stata fermata mentre portava nostro figlio all’asilo. Più che giusto. Però i controlli ci dovrebbero essere ovunque.

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