La settimana scorsa tra l’ironico e il faceto ho messo in evidenza la coerenza; un verbo che costantemente condiziona la nostra vita, in base al carattere e alle condizioni che la vita ci presenta.
Non sfugge a questo neanche l’amministrazione Novese leghista che ha dovuto fare buon viso e marcia indietro sulla gestione degli impianti sportivi, per contenere una crisi amministrativa che poteva avere conseguenze definitive, per cui sono stati costretti ha venire meno alla coerenza orgogliosamente imposta.
Solo poco tempo fa, tanto è vero che non si sono ancora assopite le polemiche, sul tentativo di togliere la gestione alla società Novi in sport, la maggioranza si divise in due tronconi, dando corpo ad un nuovo gruppo, guidato dal politico più rappresentativo Marco Bertoli. Quest’ultimo, alla testa del nuovo gruppo, ha assunto un indirizzo autonomo e distinto dagli ex colleghi e di fatto condiziona da una posizione determinante la maggioranza su qualsiasi provvedimento.
Le conseguenze che hanno determinato una così fatta situazione, sono state gravissime: veniva esautorato l’assessore Cuccuru, elemento di grande esperienza che pur aveva tentato una mediazione con proposte di buon senso, lo stesso sindaco ha rinunciato alle deleghe sul bilancio e procedeva ad un rimpasto di giunta, nominava due nuovi assessori: il tecnico Maurizio Delfino e il democristiano intellettuale Andrea Sisti.
Quest’ultimo ha sicuramente tra le proprie caratteristiche le capacità della mediazione più articolate e convincenti ed infatti è riuscito a ricomporre una situazione sfuggita di mano ai geni leghisti, riportando lo sport locale e la gestione dei relativi impianti alle condizioni iniziale, consolidandola fino al 2023. Un vera e proprio inversione della barcollante maggioranza, facendo apparire ancora più anacronistica l’esautorazione dell’assessore Cuccuru che, sostanzialmente, proponeva il mantenimento delle stesse competenze.
Alla luce di questo riposizionamento, la domanda sorge spontanea; non ci si poteva pensare prima? Bastava lascia fare all’ex assessore? La coerenza non è un valore ma una convergenza di convenienza?
Se nella compagine amministrativa si fosse ragionato con saggezza e prudenza nel volere procedere comunque al cambiamento, pur legittimo, non si sarebbero prodotte le controindicazioni e la relativa non orgogliosa retromarcia. Prudentemente, avrebbero dovuto prima organizzare l’ente sostitutivo in grado di garantire la continuità e poi procedere alla sostituzione gestionale.
Saggezza e prudenza, purtroppo, si acquisiscono con l’esperienza e le contraddizioni che si rimediano durante il percorso formativo arricchiscono e consentono di decidere al meglio; pertanto si possono capire i giovani leghisti, inorgogliti di supponenza per il successo elettorale ottenuto ed animati dal frettoloso desiderio di cambiamento. Ma per l’anziano sindaco non ci sono scusanti: la sua età, i suoi trascorsi nelle amministrazione a diversi livelli avrebbero dovuto consentirgli di rappresentare la garanzia del buon senso, invece ha dato tutt’altra dimostrazione. Si vede che dai trascorsi ha tenuto poco conto.
Sarà stato un ottimo esecutore di problematiche definite, ma ad un sindaco ci si aspetta anche le caratteristiche di avveduto decisionista, necessarie per dirigere una maggioranza che ha l’ambizione di apportare funzioni diverse dalla precedente e la prudenza e la saggezza sono necessarie per evitare controindicazioni e la vicenda sport in novi dimostra tutta la sua reale mestizia.
Un persona responsabile, di fronte al disastro e di conseguenza aver perso la maggioranza e venendosi a trovare in una condizione di mediazione continua, si dimetterebbe, ma orgoglio e responsabilità sono due caratteristiche che se non si hanno non si possono inventare.
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