“Aprire per non morire”, oggi la manifestazione

Oggi, Lunedì 12 aprile a Novi Ligure in piazza Dellepiane alle ore 18,30 Ascom-Confcommercio ed il Consorzio Il Cuore di Novi organizzano una manifestazione di protesta alla quale sono invitate tutte le imprese che hanno a cuore il loro futuro.

«Dobbiamo aprire le nostre attività, in sicurezza, con tutte le precauzioni, nel rispetto delle normative, ma dobbiamo smetterla con questo sistema che non porta benefici ma devasta le nostre imprese e mette in ginocchio anche i nostri collaboratori e dipendenti. Sarà una manifestazione ordinata e rispettosa ma faremo sentire la nostra voce assieme a tante altre città della provincia di Alessandria, del Piemonte e dell’Italia, che chiedono solo di lavorare» questo il testo dell’appello diffuso dalle associazioni.

Ci saranno Massimo Merlano, presidente di Ascom Novi, Fabrizio Stasi presidente de Il Cuore di Novi, Michele Negruzzo, presidente associazione albergatori Val Borbera; Marina Carrega di Serravalle Scrivia per i bar; Gian Luca Spinola per i ristoranti; Barbara Lovazzano di CNA per i coiffeur; Vito Mininno presidente Confartigianato.

L’appello mette in evidenza le contraddizioni delle regole della zona rossa.

“Posso portare il cane a lavare ma non posso andare dal parrucchiere. Al bar prendo un caffè. Pago, esco e mi allontano per evitare che il locale sia sanzionato. Essendo una persona educata vado vicino al bidone dell’immondizia dove trovo altre persone educate. Poi con difficoltà mettiamo il bicchierino di carta nel cestino pieno, ci salutiamo. Sembra una roba normale. Non sarebbe meglio entrare nel bar uno per volta prendere il caffè in una tazza di ceramica pulita e disinfettata, pagare e uscire?
La nostra vita d’impresa è appesa a numeri e formule sconosciute elaborate da un comitato. Ma non sono questi gli “scienziati” che hanno approvato l’acquisto dei banchi a rotelle come misura anti Covid per le scuole: O quelli che in piena pandemia hanno adottato la lotteria degli scontrini? Di certo qualcosa non quadra se mamma e papà vogliono andare a trovare la nonna con i 2 figli. Se hanno meno di 14 anni tutto ok. Se sono più grandi non si può. Una follia.
“Siamo in guerra” ha detto in tv qualche onorevole. Ma è la guerra del 15-18 dove le imprese sono in trincea mentre il popolo degli “assicurati” il 27 riceve il bonifico dello stipendio. Mentre dipendenti e collaboratori delle piccole imprese del commercio, servizi e turismo sono in cassa integrazione e prendono, quando arriva, 500-600 euro al mese. Se guerra è per tutti allora onorevoli, consiglieri regionali, dirigenti, manager e consulenti rinuncino per 6-9 mesi alla metà del loro beneficio aiutando lo Stato, che non ha più un soldo da tirare al gallo, e spalmiamo questi benefici non sulle imprese mai sui loro dipendenti e collaboratori per restituirgli un minimo di dignità”.

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