Il Mungitore è uscito dal suo “proverbiale riserbo”. Sicuramente gli mancava la visibilità del glorioso recente passato, quando minacciava, un giorno sì e l’altro anche, di far cadere la Giunta; non sapendo più che pesci pigliare, si è attaccato ai calcinacci caduti dai Portici vecchi. Portici: fabbricato un tempo adibito al mercato delle mucche (“E il signore sì che se ne intende!”, come diceva un famoso spot pubblicitario), dove, fino a tempi piuttosto recenti, il giovedì si riunivano i sensali, avviando trattative agricole. Portici: definiti dal Mungitore “biglietto da visita della città”, ribattezzati con enfasi dall’intervistatore “salotto di Novi” (…che manco la Torre Eiffel). Non pago, il Mungitore ha poi aggiunto – come fosse lui l’Assessore competente (ma in tal caso dovrebbe farsi i selfie) – che si sta occupando anche della riqualificazione di piazza S. Andrea (gli abitanti della zona sono avvertiti), dichiarandosi così Assessore-ombra ai Lavori pubblici (ma lo è anche all’Urbanistica …forse da grande ambirebbe fare il Sindaco o, forse, voleva già farlo in questo giro). Infine, non ha dimenticato di ascriversi nuovamente il merito della deviazione dei quattrini derivanti dalle compensazioni del Terzo Valico sulla Cavallerizza (se mai qualcuno se ne fosse dimenticato), per aprire l’ormai famosa “Accademia”, della quale, al momento, c’è solo la denominazione. Il tutto senza proferire verbo sul “dono” agli alessandrini, che, lo diremo fino alla noia, è invece uno scandalo.
L’Assessore Vero, colui al quale sono state affidate le deleghe con decreto sindacale (anche per farsi i selfie), ferito nell’onore come “Mimì metallurgico” e chiamato in causa dal giornalista, si è precipitato a dichiarare che: “I Portici vecchi versano in questo stato perché negli anni è stato fatto poco o nulla”.
Ora, ci si domanda, di cosa si occupavano Lor signori nei circa due anni trascorsi dall’insediamento di codesta “brillante” Giunta ? Il primo, se non andiamo errati, era capogruppo della Lega in Consiglio comunale, il secondo era – ed è tutt’oggi – Assessore ai Lavori pubblici (come testimoniano numerosi autoscatti), nonché Vicesindaco; insomma, ricoprivano entrambi posti di rilievo nell’Amministrazione comunale.
Lo si chiede in quanto risulta – ma siamo disponibili a prendere atto di una smentita – che, all’inizio di questa legislatura, quando il Mungitore era ancora saldamente in maggioranza (ora, invece, tiene il piede in due scarpe – o staffe, che dir si voglia -) e Diego occupava, come oggi, una significativa posizione in Giunta, quest’ultima avesse annullato (o cassato, o cancellato – ripetizione necessaria per ricordare ai due l’evento -), un progetto già esistente di recupero dei Portici vecchi, anzi, un progetto già pronto per la realizzazione, finanziato dai commercianti che lì svolgono le loro attività, a scomputo dei canoni di locazione che costoro dovevano pagare al Comune. In questo caso non esiste documentazione fotografica … ma qualche volta assumersi le proprie responsabilità non guasterebbe.
Adesso bisognerà ricominciare tutto da capo, come siamo ormai abituati dall’inizio di questa brutta avventura nella gestione della città. Erano stati proclamati cambiamenti rispetto al passato, perché bisognava distruggerne ogni traccia, invece sono solo state fermate diverse iniziative. Ad esempio, è stata bloccata la nuova raccolta rifiuti, motivando il fermo con la necessità di un radicale cambiamento del sistema di raccolta …per poi non cambiare nulla. Il “lodevole” risultato ottenuto dallo stallo sono i maggiori costi che graveranno sui cittadini, i quali verranno toccati nel portafoglio tra qualche mese, e in un periodo già di per sé molto difficile. Non si citano altri esempi per non annoiare i lettori, ma si enuncia, per la memoria collettiva, un solo argomento: gestione impianti sportivi. E l’elenco sarebbe piuttosto lungo.
Quindi, per la questione Portici vecchi, bisognerà ricominciare le interlocuzioni, sperando naturalmente che i commercianti siano ancora disponibili ad assumersi gli oneri; ma intanto sono trascorsi tre inverni e, forse, la nuova sistemazione avrebbe avvantaggiato le varie attività, oggi in difficoltà per la pandemia.
Idea: se i commercianti si dichiarassero indisponibili, proprio a causa delle difficoltà del momento, si potrebbe far pagare la spesa agli alessandrini. Poiché se i Portici, come sostiene il Mungitore, sono il biglietto da visita per i foresti che giungono in città, si potrebbe assumere la “lucida, nonché rivoluzionaria” considerazione esposta dell’ex Assessore Pino Dolcino (di cui, diciamolo, sentiamo tanto la mancanza … certi che la sua assenza si senta anche in Giunta), per il quale l’aver rinunciato ai cinque milioni di euro del Terzo valico a favore di Alessandria, con i quali il Comune capoluogo vorrebbe costruire un ponte sul fiume Bormida, non si configura come un danno per i novesi, poiché su quella infrastruttura tutti i novesi transiteranno per entrare ed uscire dalla città mandrogna. Il Dolcino-pensiero ci ha talmente colpiti che gli suggeriamo di proporre l’idea di chiamare l’erigendo ponte “Novi” e non più Bormida.
Attendiamo trepidanti di attraversare nottetempo, felici, il nuovo ponte illuminato dalla luna e, romanticamente, pensare di esserne stati artefici almeno un poco. So’ soddisfazioni!
Il Malalingua
Bastiano, in piazza, commentava:“Stemo citi, fieui! Se lo vengono a sapere i tortonesi ci chiedono i soldi anche per la loro circonvallazione”(Stiamo zitti, ragazzi!).
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