Recovery Plan, Porta e Guerra presentano un nuovo progetto alla giunta

Nasce dal programma “Tradurre idee in azioni politiche quotidiane” redatto da Forza Italia – Azzurro Donna Piemonte la proposta che Maria Rosa Porta, Coordinatrice Regionale del gruppo piemontese e Silvia Guerra, Coordinatrice dell’Area del Novese, presenteranno all’Amministrazione Cabella auspicando che il progetto venga inserito nel documento di programmazione finanziaria Next Generation Piemonte, tra le proposte del Comune di Novi.

«Non si può perdere l’occasione: l’utilizzo dei fondi europei destinati, attraverso la Regione, ai Comuni per la realizzazione di interventi finanziati dal Recovery Fund, deve promuovere azioni destinate alle donne che stanno sostenendo sacrifici enormi a sostegno della collettività e che saranno quelle che, insieme ai giovani, più di tutti rischieranno l’esclusione sociale». Ad affermarlo è Maria Rosa Porta, Coordinatrice delle Donne Azzurre.
«L’amministrazione Cirio ha già dimostrato una particolare attenzione ai temi della disuguaglianza di genere e proprio venerdì scorso, in Consiglio regionale, è stato votato all’unanimità un ordine del giorno del Gruppo Consiliare di Forza Italia, prima firmataria una donna: l’amica Alessandra Biletta».

Maria Rosa Porta, coordinatrice regionale di Azzurro Donna

Silvia Guerra spiega che «fuori dalla polemica politica che si è scatenata in questi giorni, approfittando della riapertura dei termini di consegna degli elaborati, abbiamo deciso di mettere a disposizione della Città un progetto inserito tra le priorità che come Gruppo di Azzurro Donna ci siamo date a livello locale, regionale, nazionale e che guarda all’inclusione sociale, alla famiglia, alla Comunità, al terzo settore».

L’impatto della pandemia ha avuto pesanti ricadute sulle donne che, “ per il solo fatto di essere donne” hanno dovuto garantire da un lato l’impegno costante in tutte quelle professioni sanitarie, nel terziario, nella scuola necessarie per affrontare l’emergenza e dall’altro hanno dovuto sacrificare ambizioni e prospettive di indipendenza per garantire la tenuta del nucleo famigliare e dedicarsi magari anche al lavoro di cura a casa, in contesti talvolta di fragilità e violenza” aggiunge Porta.

Silvia Guerra

Silvia Guerra, mamma di tre figli di diverse età, afferma di aver provato in concreto quali cambiamenti abbia determinato la pandemia sulla vita della famiglia che costretta nelle abitazioni dalle misure restrittive si è trasformata in un coworking familiare dove far coesistere DAD per i pic- coli e smartworking per gli adulti.

“Per anni mi sono occupata di questi temi come Presidente del Consiglio e Consigliere Comunale; oggi il mio impegno, anche in termini di idee non può mancare alla mia Città. Sono consapevole, continua Porta, che le idee camminano sulle gambe delle persone e che corrono solo se trovano chi ha voglia di misurarsi con la fatica di realizzarli… i progetti!

Da qui l’idea del Villaggio Globale CoworkSociaLAb; nel nome stesso del progetto la sintesi di ciò che si può realizzare all’interno di questa struttura: Coworking – laboratori di innovazione e riqualificazione professionale – creazione di imprese – spazi di condivisione sociale allo scopo di arginare e governare le conseguenze negative che l’emergenza epidemica avrà sulle abitudini, sugli stili di vita della famiglia, sull’occupazione e sulla occupabilità femminile e giovanile.

Novi ha più di un paio di strutture Comunali che riqualificate e dotate di infrastrutture tecnologiche potrebbero diventare la sede di “investimenti moltiplicatori”, formazione, riqualificazione professionale, creazione di startup o imprese di autodeterminazione di donne e giovani. In questa struttura si potrebbero anche creare spazi adeguati per coworking, esperienza che in passato era stata messa a disposizione di giovani im- prenditori e che oggi estenderei a chi avesse necessità di trovare spazi attrezzati per smartworking, DAD a livello universitario o videoconferenze aziendali.

Edifici come l’Ex Oneto o l’ opificio della Manifattura Dellepiane, edifici iconici che, ricorda Porta, rappresentano la tradizione e la storia della nostra città, ritroverebbero l’antica vocazione di innovazione, ricerca, avvio al lavoro producendo benefici in termini sociali, economici, cultura- li e perfino demografici.

La gestione della formazione, dell’orientamento, del consulting aziendale andrebbe, secondo me, dice Porta, affidata alla Fondazione Acos, guidata dal Prof. Gian Paolo Bovone, già Dirigente del Liceo “Amaldi” che rispec- chia modelli culturali e azioni che conciliano con l’esigenza di accrescere competenza e qualità del lavoro per garantire una crescita competitiva e uno sviluppo del business legato alla capacità di creare sinergie.

In poche parole ottenere una forza lavoro preparata e qualificata per ri- durre le disuguaglianze di genere, incidere sul fenomeno dell’esclusione sociale e dare risposte in fatto di conciliazione e condivisione dei tempi di lavoro e vita”

“Su questi temi il pensiero divergente e la qualità della proposta posso- no fare la differenza: sarebbe una bella sfida se le donne del Consiglio e della Commissione Pari opportunità Comunale decidessero di fare proprio il progetto, conclude Porta, lanciando un messaggio alle Colleghe che siedono oggi dove lei è stata per venti anni.”

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