Altro giro, altra corsa, altro regalo!

Venghino, siore e siore!”. Altro giro, altra corsa, altro regalo! E chi prende al volo la coda della scimmietta, avrà un nuovo giro in giostra, “a gratis”!

Coloro i quali dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) governare la città, sono esperti nel dispensare con generosità incarichi nelle diverse aziende partecipate – direttamente o indirettamente dal Comune – anche a personaggi indicati da Comuni che con le aziende novesi non hanno nulla a che vedere, oppure a figure che paiono “contare” in città tanto quanto lo “sbiragòfu”.

Lor signori sono talmente generosi che, oltre a rinunciare, in parte, ai quattrini provenienti dalle compensazioni del Terzo valico a favore di Alessandria, rinunciano anche a giocare nel ruolo che compete alla nostra azienda più importante (abbiamo volutamente scritto nostra: sia ben chiaro, non si tratta di una azienda di loro proprietà, ma di un bene di tutti i novesi) di cui il Comune di Novi detiene circa due terzi del pacchetto azionario. Si dice che il Sindaco pro-tempore di Novi, sia, a seconda delle situazioni, subalterno (taluni sostengono succube) una volta di Alessandria, un’altra di Tortona, un’altra ancora, addirittura, di Casale Monferrato. 

Si narra infatti, ad esempio, che il Sindaco di quest’ultima città abbia, a suo tempo, proposto per l’incarico di Vice Presidente Acos un suo Fratello (d’Italia), di buon grado accettato da Cabella: altro che “Prima i novesi”!

Si racconta, inoltre, che anche in Gestione Ambiente, di cui Novi detiene la maggioranza del pacchetto azionario, l’Amministrazione sarebbe subalterna (nuovamente, taluni ritengono succube) di Tortona. D’altra parte la posizione si manifestò subito dopo le elezioni, quando il nostro Comune si allineò ai tortonesi nel rinviare la raccolta differenziata spinta dei rifiuti, per poi fare, dopo più di un anno, la consueta marcia indietro (sui dietrofront Cabella è imbattibile … deve aver frequentato un Master), caricando così i cittadini di ulteriori costi di smaltimento. Ed ancora: da circa due anni in Gestione Ambiente si sarebbe dovuto eleggere un nuovo Consiglio di Amministrazione, ma al momento la questione non è stata risolta, forse perché i tortonesi non hanno ancora trovato una soluzione e Cabella, con il consueto savoir-faire manageriale, se ne sta silenziosamente in un cantuccio ad attendere che altri decidano. Anche in questo caso, “prima i novesi”.

E adesso, ecco una nuova “infornata” di incarichi. Nuova in quanto, se non ci sono più posti da dispensare, gli scaltri amministratori ne creano di nuovi; saremo maliziosi, ma sembrerebbero proprio incarichi creati ad hoc per pagare qualche cambiale elettorale. 

Infatti nella società Reti, finora gestita da un Amministratore unico, secondo la stampa solitamente ben informata verrà istituito un Consiglio di Amministrazione nuovo di pacca, in modo da far posto a Roberto Rossi, già Presidente del Consiglio Comunale in quota centro-sinistra, poi Presidente di Acos, sempre in quota centro-sinistra, che, a quanto pare, durante le ultime elezioni ha saltato il fosso ed ora passerebbe, da buon ex bancario, all’incasso. Si dice, fra l’altro, sia un presenzialista, tanto è vero che, quando era capo di Acos, fin dalle prime ore del mattino occupava il gabinetto del Presidente. Arrivava presto e andava via presto … Pertanto si passerebbe da un amministratore unico ad un Consiglio costituito da, numero minimo, tre persone: moltiplicazione dei pani, dei pesci e delle prebende.

Ma non finisce qui. Enzo Baiardo, di Fratelli d’Italia (partito che, alle elezioni comunali, non ha ottenuto neppure un seggio in Consiglio), portatore di ben 36 preferenze personali (avrà numerosi parenti?) è stato nominato Presidente di Acos energia; insieme a lui in Consiglio di Amministrazione è stato “resuscitato” Giuseppe Dolcino, l’ex assessore Speedy, velocemente transitato nella Giunta Cabella, felicemente “dimissionato” per motivi personali (che oggi, probabilmente, saranno venuti meno). Di lui ricordiamo la fulgida invenzione ed istituzione del mercato settimanale di via Roma, del quale si persero le tracce in poche settimane, nonché la altrettanto fulgida idea del cinema “drive in” nel cortile della caserma Giorgi, che ha allietato novesi e circondario la scorsa estate. Idea che, secondo il nipote del Sindaco, ancor prima di essere realizzata era già oggetto di studio da parte di un giovane laureando, il quale avrebbe analizzato come gli enti locali stessero affrontando l’emergenza Coronavirus. Presumiamo che quel giovane abbia dovuto scegliere un altro tema per la sua tesi di laurea …; ma certamente la coppia Baiardo-Dolcino porterà una ventata di innovazione nell’azienda loro assegnata.

Nella giostra delle nomine, a quanto pare, non è salito il Mungitor cortese, rimasto ancora una volta a bocca asciutta. Sarà per questo che, in una seduta del Consiglio comunale, è apparso particolarmente nervoso, al punto di prendersela con il Sindaco, “reo” di aver appellato gli espositori (scomparsi?) di Dolci Terre di Novi “bancarelle” e non già, “novesemente”, banchetti? Fatto estremamente grave, da denuncia in Procura. Forse costui non ha ancora compreso che la lingua ufficiale del paese è l’italiano, il cui padre è Dante, ma non quel novese che riparava le biciclette, bensì un certo Alighieri, fiorentino, per il quale sono in corso le celebrazioni per i settecento anni della sua scomparsa. In tutto questo tempo, l’uomo che parla “au zètu” (leggasi: ai calcinacci), ha avuto il tempo necessario per capirlo. Imparerà ? Intanto, dalla tavola imbandita per le nomine, non è caduta nemmeno un po’ di biada per le sue mucche: nonostante i numerosi voti personali (che sbandiera continuamente) ottenuti alle elezioni, il Mungitore sembra contare quanto lo “sbiragòfu” … e lui il novese lo capisce.

Il Malalingua

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