Fa discutere nella città l’attenzione che l’amministrazione comunale ha riservato alla questione degli immigrati e particolarmente allo sportello che ne tratta le problematiche. Il sindaco leghista ha dichiarato che non intende rinnovare la convenzione alla cooperativa Azimut, che lo gestisce.
Come al solito si manifestano opinioni completamente diverse, è predominante la simpatia politica nell’esprimere il parere che in gran parte approva la decisione. Quello che fa riflettere, al di là dell’appartenenza politica sono le persone della classe, oserei dire modesta, fatta da pensionati, operai , quel ceto sociale che convive questa realtà, con gli alloggi negli edifici popolari.
Qui si manifestano, sul lato pratico, la convivenza comune e le difficoltà sono notevoli per le diverse abitudine. Gli immigrati, hanno difficoltà ad adottare i nostri costumi e persistono nel mantenere le abitudine originarie, in contrapposizione con le nostre che sono orientate verso una evoluzione sociale, sopratutto nella valorizzazione di genere.
Questo è un fatto abbastanza insolito: abbandonano il loro paese per migliorare le condizioni di vita però insistono nel mantenere quei comportamenti che rendono la vita difficile? Ci vuole tempo e pazienza per modificare usanze e costumi.
La problematica dell’integrazione degli immigrati, sia essi albanesi che di religione mussulmana, sono complesse e di difficile attuazione , richiedono comunque tempi lunghi per ottenere risultati soddisfacenti. Per le generazioni attuali è quasi impossibile sperare in un cambiamento; mentre per le nuove generazione è tutt’altra cosa e va posta un’attenzione particolare nel favorirla ed incoraggiarla, se non vogliamo trovarci con comportamenti cronici antisociali, conseguenti ad una condizione di rigetto con tutte le conseguenze negative che ciò comporta.
Sotto questo aspetto la decisione dell’amministrazione leghista di procedere verso una scarsa attenzione o addirittura di creare condizioni di rifiuto, è di inaudita gravità, o quanto meno di ottusa insensibilità, verso una immigrazione che volente o dolente è presente nella nostra città e deve essere necessariamente gestita.
Gestita ed integrata nel nostro ordinamento sociale, in modo da evitare conflitti e si sentano assistiti e trattati da cittadini a tutti gli effetti. La questione è di grande impatto sociale con delle conseguenze che possono dimostrasi pericolose, c’è il probabile rischio di creare degli sbandati frustati che, sentendosi rifiutati, possono prestarsi ad essere usati per attività non legali, gestite da personaggi privi di scrupolo dediti allo sfruttamento o altre attività criminale, come lo spaccio, il furto ed altro.
La nostra città gode di una condizione di vita piuttosto buona, sicuramente superiore alla media di città analoghe, questo è dovuto oltre alla felice posizione geografica, anche per la concentrazione di cittadini, proveniente da ogni angolo d’Italia, sopratutto dall’immigrazione meridionale e veneta che l’hanno arricchita di vitalità e di risorse. Anche l’immigrazione dei nostri connazionale, allora come ora, venivano considerati intrusi ,stranieri in patria. Vennero accolti con molto scetticismo e dimostrazione di intolleranza verso il diverso con pregiudizi, dovuta sopratutto all’egoismo di una insensibilità al concetto di umanità.
Oggi quell’immigrazione è integrata e rappresenta la struttura stessa della città, è difficile considerarli dei diversi, sono parti integranti della comunità, in tutti i settori, anche se la propaganda leghista non ne risparmia, ancora, la discriminazione in modo subdolo.
Ma la cosa più comica per non dire assurdamente irrazionale è che non pochi di quei trasmigrati militano attivamente nella lega e portano avanti una politica di rigetto, dimenticandosi dei disagi passati sulla pelle di loro stessi e della loro famiglie e la rappresentazione negativa dei paesi d’origine.
Lo sportello dell’immigrazione è senza dubbio un punto di raccordo con l’immigrato, lo rende dotto dei suoi diritti, lo guida verso le iniziative per l’inserimento nella società e nell’uso dei servizi disponibili, ne facilita la ricerca di un lavoro, ne favorisce la lenta azione d’integrazione. Sopratutto non viene abbandonato a se stesso e non lo fa sentire un intruso in balia degli eventi e questo è di fondamentale importanza per inserire in un contesto sociale nuova linfa, nuove intelligenza ed in prospettiva benessere per tutti e coesione sociale.
Certe ideologie rappresentano una forma di oscurantismo è come se la nostra cattiva coscienza o l’io indefinito dell’essere umano, fosse particolarmente attratto da queste increspature come una forma di esaltante rappresentazione di superiorità verso il diverso.
C’è da chiedersi perché questi istinti , inconsci, tendono a radicalizzarsi attorno all’ideologia leghista ?
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