Fin che la barca va…

Il giovine Caporale di via dei Mille, emulo del Capitano (non quello della celebre pasta dentifricia) mutua i comportamenti dal suo mentore adattandoli alla realtà novese. Se il grande capo dice: “prima gli italiani”, lui, per non essere da meno, urla: “prima i novesi”.Se il suo ispiratore beve un mojito al Papete, lui, probabilmente, ingurgita un latte e menta spiaggiato sulla riva del torrente Scrivia (sponda novese ‘d Neuve, ovviamente).

Come il suo mentore, il Caporale ne spara una dietro l’altra. Deve essere la strategia comunicativa del “volemose bene”… almeno tra noi. Fatto sta che lo schema adottato dal giovane virgulto è: “spariamola grossa, che a tornare indietro c’è sempre tempo”.

Sull’ultima vicenda, relativa allo sportello immigrati, in prima battuta ha dichiarato la volontà di chiusura, in quanto istituito dai vituperati predecessori “rossi” (sbagliando però i tempi … ma quando parte la furia distruttrice, non lo tiene nessuno, neppure il nonno). Probabilmente quando vede rosso si infuria, come nemmeno più i tori… hai voglia di spiegare che i poveri animali non si incazzano per il rosso, non distinguendo i colori !

Avremmo invece voluto vederlo infuriato e determinato quando il nonno Sindaco e lo “zio”Accili hanno rinunciato ai cinque milioni provenienti dalle compensazioni del Terzo valico a favore di Alessandria; invece non è stato così, forse per non darci soddisfazione ? Certo è più facile prendersela con la povera gente che non con i potenti amici alessandrini. Meglio assecondarli, ossequiarli, nella speranza di essere, un giorno, promossi al grado di Sergente, facendo posto all’appuntato che scalpita (quest’ultimo definito anche “Aquila della notte” – da non confondersi con Tex Willer -). Insomma, la tristemente celebre politica di mostrarsi forti con i deboli e deboli con i forti. 

Per quanto riguarda gli immigrati ricordiamo che, secondo il giuramento di Ippocrate, si tratta di esseri umani, e che la Costituzione repubblicana recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, di condizioni personali e socialiNon sappiamo, ci si perdoni l’ignoranza, cosa reciti il giuramento di Pontida e sinceramente, ma proprio sinceramente, non ce ne può fregar di meno (astenersi perditempo). Probabilmente inizierà da “Prima gli italiani” e poi, a scendere, arriverà a “Prima quelli del mio condominio” (inteso come quello del Capitano) e, infine, reciterà “Prima mio nonno, ma sempre dopo di me”. Da noi, purtroppo, funziona così: dapprima il nipote grida ai quattro venti, poi, neppure tanto lentamente, il nonno fa marcia indietro. Sembra un gioco delle parti: che siano così scaltri ?

Azzardiamo una piccola riflessione. Parebbe che la strategia comunicativa del “conducator” sia diretta non già alla città, bensì ai suoi amici e simpatizzanti non novesi, senza neppure tener conto degli elettori delle altre forze politiche della coalizione, una delle quali appare sempre di più in fibrillazione. Sarà casuale, ma il capogruppo degli azzurri non si è presentato al Consiglio comunale quando si discuteva della importante delibera, contestata da autorevoli tecnici (Segretario comunale, Ragioniere capo e Revisori dei conti), sul salvataggio del CIT. Malattia diplomatica? Impegni precedentemente assunti?

Il capogruppo di “Solo Novi”, altrimenti chiamato Ruota di Scorta, rimasto solo (assenti gli altri suoi due consiglieri) durante la seduta si è prodigato nelle sue due specialità (la terza è parlare ai calcinacci), astenendosi dalla votazione e ribadendo, più volte, che la maggioranza non fosse in grado di garantire il numero legale. Particolarità, quest’ultima, che fa parte del “ricco” repertorio degli interventi del Mungitore: raccontano gli assidui frequentatori delle riunioni del Consiglio comunale che ripete da illo tempore, come un vecchio grammafono incantato dalla puntina consumata, il medesimo concetto. Forse è ora di sostituire la puntina.

A questo punto, per il CIT si profila una svendita che neppure unendo i saldi invernali a quelli estivi si è mai vista.

Tornando al Caporale, sembra “sbanattare”: parla alle truppe cammellate nell’intento di tenere a galla la barca, che, però, fa acqua da tutte le parti. Fin che la barca va… per dirla con Orietta Berti.

Se prosegue su questa linea, dovrà cambiare slogan: da “prima i novesi” “prima quelli della sede via dei Mille”, dove si ritroverà asseragliato con il cerino in mano e pochi accoliti. Forse – sottolineamo forse – si chiederà: “Dove ho sbagliato?” Ma ci sarà sempre il nonno, forse ancora Sindaco, a consolarlo.

Il Malalingua

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