Se a pulire la città ci devono pensare i cittadini

L’altro giorno ero in coda dal tabaccaio. Il tizio che era prima di me, è uscito, è salito in bicicletta, si è tolta la mascherina e l’ha gettata a terra. Quante volte è capitato anche a voi di vedere una scena del genere?
Ci sono i “furbetti” dei rifiuti, che li abbandonano per strada. Ci sono quelli che fanno fare i bisogni al cane e fanno finta di non accorgersene. Ci sono quelli che lasciano il frigorifero dal cassonetto. Sono una minoranza, ma sono sufficienti. Se anche solo una persona ogni cento che passa in una via getta qualcosa per terra, a fine giornata ci sarà comunque un gran mucchio di rifiuti. 
Si tratta di un problema di educazione e io ho l’impressione che non siano i giovani i più problematici. Mi pare – ma è una percezione personale, soggettiva – che la classe di età più sporcacciona siano i 60 enni, supergiù. 

Accanto agli sporcaccioni ci sono gli “angeli” dei rifiuti. Quelli che vanno volentieri, gratuitamente, a far su lo sporco lasciato da altri. Non posso non citare Fiorella Romagnolo, che cura i viali di Novi come se fossero il suo salotto e ha recentemente ripreso la sua attività quotidiana, dopo un grave infortunio che l’ha tenuta lontana da scope e ramazze per qualche mese. 
Recentemente, abbiamo visto in azione anche la squadra degli operai della Pernigotti intenti a pulire i fossi. Con loro, anche due consiglieri comunali: Cristina Sabbadin e Luca Patelli. Bravi!

Nei prossimi giorni avrà luogo una importante iniziativa, volta a ripulire il polmone verde di Novi, il parco Castello. Prenderà il via venerdì 28 maggio a partire dalle 15, organizzata dalla Pro Loco di Novi – Parco Castello sotto il patrocinio del Comune di Novi e con il supporto di Gestione Ambiente del Gruppo Acos. 
I “Fridays for Parco”, che prendono spunto dal messaggio dei famosi Friday for Future diffusi in tutto il mondo da parte di ambientalisti ispirati dalla giovane Greta Thumberg, prevedono la partecipazione di volontari all’opera di pulizia del parco, ma essendo ispirati soprattutto ai bambini ed ai giovani hanno il ruolo importante di indirizzare verso un maggior senso civico e rispetto dell’ambiente che ci circonda.
Già realizzato in passato, in tempi di pandemia cambia la formula prevedendo 4 appuntamenti riservati a poche persone alla volta e mattine riservate alle scuole, solo su prenotazione, per evitare gli assembramenti. 
Per prenotarsi basta mandare una mail a proloconoviligure@gmail.com ed indicare a quale dei venerdì si intende partecipare.
La Pro Loco distribuirà materiale e attrezzature per poter svolgere l’attività di raccolta rifiuti in assoluta sicurezza e praticità ed ha riservato una buona merenda al termine di ognuna delle giornate.
Inoltre in accordo con Acos ha predisposto una premiazione che prenderà a campione persone e gruppi a cui consegnare un attestato di partecipazione.

Ovviamente, queste iniziative sono più che lodevoli. Ma, in un mondo ideale, non ce ne sarebbe bisogno. In un mondo ideale, le persone non sporcherebbero in giro. In un mondo un po’ meno ideale, le persone che vengono pagate per la nettezza urbana, sarebbero sufficienti a ripulire senza dover ricorrere al volontariato. Sempre in un mondo un po’ meno ideale, si farebbero le multe a chi sporca, a chi abbandona rifiuti, a chi fa fare i bisogni del cane in mezzo alla strada. 

Credo che di multe se ne facciano troppo poche. Se una persona a 60 anni non ha ancora capito che non si butta la mascherina che non serve più per terra, l’unico modo di farglielo capire è toccargli il portafoglio. 

Mi è stata segnalata l’altro giorno la presenza di una associazione ambientale che si è offerta al comune “a costo quasi zero” di andare in giro a fare multe. Non capisco perché, se vogliono fare qualcosa per l’ambiente, non possano prendere anche loro una scopa in mano e dare una mano a chi già lo sta facendo. Invece, vogliono andare in giro a far multe. 
Di soggetti autorizzati a far multe ai cittadini ce ne sono già, dalla Polizia municipale in su. È a loro, e ai loro dirigenti, che dobbiamo chiedere più impegno. In questo settore, prestare opera volontaria significa andare a dare una mano in castello venerdì, non girare con divise fantasiose. 

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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