Anche a Novi Ligure i rapporti tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico si stanno finalmente rasserenando. Prova ne sono le due mozioni che Lucia Zippo, Rocchino Muliere, Stefano Moro, Luca Patelli e Alfredo Lolaico hanno presentato insieme al consiglio comunale di Novi.
La prima mozione riguarda il progetto di realizzare un inceneritore di rifiuti nel territorio di Novi Ligure da parte dell’amministrazione leghista.
La mozione, se approvata, farà tramontare forse definitivamente la proposta avanzata, all’indomani delle elezioni, da Marco Bertoli e Giacomo Perocchio, quando ancora militavano entrambi nella Lega.
Nel testo della mozione si analizza in maniera approfondita lo stato attuale della gestione rifiuti e la situazione prospettica della nostra discarica. Secondo gli estensori della mozione, il nuovo sistema di raccolta porta a porta spinta e tariffa puntuale ha permesso, dove avviato con diligenza, di ridurre drasticamente la quantità di rifiuti conferita in discarica. La percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto punte del 85% (sempre dove è stato avviato il nuovo sistema) e ha diminuito i rifiuti indiferenziati prodotti dalle famiglie sotto la soglia del 100 chilogrammi all’anno contro i 350 del nuovo sistema.
Contemporaneamente alla riduzione dei rifiuti prodotti, gli interventi di apliamento programmati sulla discarica permettono di portare la sua “vita residua ad oltre il 2035 con possibili orizzonti temporali più lunghi in base ai risultati nella riduzione del rifiuto”.
In sostanza, secondo gli estensori della mozione, parlare oggi di discarica a Novi Ligure è del tutto fuori luogo rispetto alle reali esigenze del territorio.
Vedremo cosa ne penserà il consiglio comunale. Un voto contrario a questa delibera sarebbe molto preoccupante per chi punta più sul riciclo, il riuso e l’economia circolare che sulla prospettiva di eliminare i rifiuti bruciandoli.
La seconda mozione contro le sale slot
Non solo inceneritore. 5 Stelle e Dem chiedono che il consiglio comunale novese si opponga al progetto avviato dal centro destra regionale di modica della legge 9 del 2016 che ha posto pesanti limitazioni all’ubicazione delle sale slot, ponendo precisi limiti di distanza da luoghi sensibili come scuole, sportelli bancomat, chiese, ecc.
La proposta di riforma leghista prevede sostanzialmente l’eliminazioni di tali limiti, in modo di dare nuovo impulso alle entrate delle cosiddette “macchinette mangiasoldi” .
In base a quella legge, la giunta Muliere aveva posto a Novi Ligure precise regole per gli orari di apertura e le ubicazioni della sale slot.
Grazie alla legge regionale nel mirino dei leghisti, i dati del volume del gioco e delle perdite in Piemonte sono in netta controtendenza rispetto alla media italiana, infatti non solo non sono aumentati come nel resto della Penisola, ma nel 2018 sono diminuiti per effetto della legge entrata in vigore.
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