Con un post in rete* degno della propaganda di regime, la locale sezione della Lega ‘d Neuve, celebra, ancora una volta, i suoi fasti e quelli del Sindaco Cabella. Questa volta lo fa titolando“Riparti Novi” ed elencando alcuni provvedimenti assunti dalla Giunta comunale, provvedimenti resi possibili dall’impiego, in parte, dei quattrini derivanti dalle rimesse che il Governo nazionale (quello presieduto, all’epoca, dal detestato Conte) elargì ai Comuni per l’emergenza Covid. Insomma, con un escamotage da MinCulPop de noantri, si cerca di far credere che, non già gli amministratori novesi, bensì la Lega nostrana, è talmente brava da dispensare, oltre alle prebende per i trombati alle elezioni, quattrini ai cittadini. Si sottolinea trattarsi di denari non cercati, bensì letteralmente piovuti loro addosso, proprio come la manna nel deserto di biblica memoria. Presumiamo che gli altri partiti – di quel che resta della maggioranza – siano lieti di essere stati esclusi dalla propaganda leghista, la quale pare avere una visione “padrona” della cosa pubblica.
A quanto sembra, ciò che viene propagandato con enfasi, ma senza indicare la provenienza dei quattrini (ingrati!) è poca cosa rispetto alle reali dispense destinate dal governo centrale al Comune di Novi: il tesoretto, che si dice ben più cospicuo, è stato lasciato finora a “marcire” in qualche cassetto. Poi, magari, ce se ne ricorda all’ultimo momento e, in fretta e furia, si assumono provvedimenti, che paiono “rabberciati”… in virtù del famoso refrain di Ezio Greggio: “presto che è tardi”.
Ad esempio, è accaduto lo scorso anno che il Governo centrale (dell’“odiato” Conte) avesse dispensato circa 60.000 euro per l’attivazione di centri estivi per ragazzi, quale forma di aiuto alle famiglie in considerazione della pandemia imperante; ma l’efficiente amministrazione cabelliana non li ha utilizzati. Di campi estivi non si è vista nemmeno l’ombra e le famiglie, che magari ne avevano necessità, hanno dovuto tenere a casa i ragazzi. Che fine hanno fatto tali quattrini? Probabilmente sono stati restituiti al mittente, e con tanti saluti.
L’opposizione dei democratici, lo scorso dicembre, aveva denunciato fossero giacenti in qualche cassetto molti denari, sempre provenienti dal Governo centrale; secondo notizie di stampa pare si trattasse, addirittura, di ben 1.600.000 euro, erogati solo in piccola parte dal Comune come buoni spesa per le famiglie in difficoltà. Alla bisogna, è stato attivato un marchingegno a dir poco ridicolo: le domande dovevano essere presentate entro quattro giorni (sì, sì, proprio quattro) e solo, esclusivamente, via internet (come è risaputo le famiglie in difficoltà sono dotate di computer e navigano in rete). Inoltre, il ritiro dei buoni spesa è stato organizzato in piazza Dellepiane, dove si è potuto “osservare” per giorni una coda interminabile di persone, esposte ai pubblici commenti. Il tutto con il beneplacito – si presume – dell’Assessora agli Affari sociali: complimenti. Speriamo che per la prossima “trance” riesca a far meglio.
Ci sarebbe da ridere, ma invece c’è da piangere. Con tutte le difficoltà scaturite dalla pandemia, sia per le famiglie che per le diverse attività economiche, pare assurdo che tutti quei denari siano rimasti nel cassetto e che ne sia stata spesa solo una parte. I ben informati sostengono che se i quattrini non saranno impiegati entro il mese di luglio (vale a dire entro meno di sessanta giorni), proprio come già accaduto per i fondi dei centri estivi dovranno essere restituiti – giustamente e legittimamente – allo Stato. La responsabilità di un fatto del genere cadrebbe tutta sulla Lega, sempre in cerca di meriti, nonché del Sindaco Cabella con la Assessora agli affari sociali. Però, per dare a Cesare quel che è di Cesare, i “meriti” andrebbero ascritti anche a tutti i cespugli (dormienti?) che ruotano intorno a quel che resta della maggioranza (saremmo curiosi di sapere, in questo contesto, dove si colloca il Mungitore: a destra, al centro, a sinistra, o dietro la porta? Porta con “p” minuscola).
Il Malalingua
*in seguito la Lega ha prodotto anche un manifesto, deridendo i democratici in quanto avevano scritto, prima che fosse affisso, che i leghisti avevano preparato, appunto, una affiche. Un delitto! Come facevano i democratici a sapere del manifesto? Dentro la Lega c’è forse una talpa?!!
Sei diventata nera…
La capogruppo in Consiglio comunale di Forza Italia è migrata verso lidi che ritiene più sicuri, diventando una “Fratella” d’Italia. Non possiamo, né vogliamo, complimentarci. Si tratta di un salto ardito (ma non mortale), forse deciso nella speranza di non “morire” alle prossime elezioni comunali o, chissà, forse anelando una ambita, futura promozione. Certo che è un bel volo passare dalla “balena bianca” di famiglia (corrente di sinistra) agli azzurri, sempre di famiglia, e poi ad una abbronzatura (non di famiglia) che più nera non si può …
Nella maggioranza, o presunta tale, dapprima è migrato Saracino – dalla Lega a Fratelli d’Italia -. Poi dalla Giunta se ne è andato, sbattendo la porta, Cuccuru, mentre Dolcino, ben lieto, ha tenuto la porta socchiusa. Successivamente il Mungitore, con altri due consiglieri, è migrato fuori dalla maggioranza, pur rimanendo su un barcone (o forse uno yacht) in rada … non si sa mai. Ora l’azzurra, come direbbero Los Marcellos Ferial, è “diventata nera”.
Con tutto questo migrare, il povero Cabella deve essere andato in confusione ! Sarà a ragione di ciò che, in fretta e furia, dopo aver annunciato la soppressione dello sportello immigrati, si è poi convinto a ripristinarlo …
Ultima ora
Che sia avvenuto un incontro “segreto” tra il Mungitore è la fuori uscita di Forza Italia lo “cifulano” anche i merli di via Cava. La cosa ha messo in fibrillazione, ancora una volta, quanti fanno parte di quella che, due anni fa, era la granitica maggioranza. A molti non sarà sfuggito che potrebbe nascere in Consiglio comunale, se non formalmente ma politicamente, un nuovo gruppo che suggeriamo potrebbe chiamarsi “I fuori usciti” o “Gli scontenti”. Gli equilibri in Consiglio sarebbero i seguenti: cinque consiglieri di quella che fu la maggioranza, ovvero quattro leghisti e un azzurro (oltre il Sindaco) e cinque consiglieri fuori usciti (tre del Mungitore e due dei Fratelli e Sorelle d’Italia) che, potrebbero, chiedere un nuovo rimpasto della Giunta (e, perché no, degli equilibri nelle aziende), pena far saltare il “baracchino”. Povero Cabella e soprattutto povera Novi, complimenti al direttore d’orchestra che ha gestito politicamente i due anni trascorsi, un capolavoro. Altro che fantasia al potere.
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