Dopo le proteste davanti al consiglio comunale di mercoledì scorso, venerdì mattina i lavoratori del Cit sono scesi in sciopero a sorpresa, per chiedere lo stipendio arretrato, il versamento da parte del comune dei 149mila euro per ricostruzione del capitale sociale e dei 26mila per contributo al trasporto pubblico. Sabato mattina i carabinieri si sono recati presso gli uffici del Cit a Palazzo Pallavicini. Non sappiamo il motivo della loro visita, ma è probabile che nello sciopero a sorpresa di venerdì si sia ravvisato il reato di interruzione di pubblico servizio.
I temi sul tavolo sono molteplici. Innanzitutto il bando per la vendita del Cit, che non è ancora pronto. Per l’assessore al bilancio Delfino è colpa del segretario generale Pier Giorgio Cabella, secondo cui mancano dei documenti che devo essere predisposti dal Cit stesso.
In consiglio comunale Marco Bertoli aveva chiesto espressamente alla giunta se ne bando sarà inserita la clausola di salvaguardia dei lavoratori del Cit, che imporrebbe a chi acquista l’azienda di mantenere il personale attualmente in servizio, oppure no. Alla domanda precisa è seguita una risposta imprecisa. Il sindaco ha taciuto, mentre l’assessore al bilancio ha risposto di non saperlo, perché il bando deve essere predisposto dal segretario Cabella (da non confondere con l’omonimo sindaco). Uno scaricabarile che non è piaciuto ai lavoratori del Cit, che venerdì lo hanno chiesto nuovamente al sindaco, recatosi presso il magazzino del Cipian insieme all’onorevole Riccardo Molinari, caprogruppo alla camera della Lega. L’intervento di Molinari avrà sortito una velocizzazione della predisposizione del bando e dei pagamenti? Anche sul problema dei 149mila euro per ricostruzione del capitale sociale e dei 26mila per contributo al trasporto pubblico la giunta ha giocato allao scaricabarile: su questo punto la colpa – sempre secondo Delfino – è del dirigente Dario Grassi, che ha comunicato di non aver intenzione di predisporre il mandato di pagamento in quanto ha il parere negativo del dirigente dei servizi contabili Roberto Moro, del segretario Cabella e del collegio sindacale.
Su questa situazione già terribilmente complicata, pesa come un macigno la procedura di fallimento avviata presso il tribunale da due creditori, Cristian De Fazio e Stefania Gambacorta. La seconda udienza è fissata per il 6 luglio, cioè tra soli due giorni. Se il comune di Novi martedì arriverà con il pagamento effettuato e il bando pronto, potrà sperare di sventare la richiesta dei due creditori. Va sottolineato che la situazione debitoria del Cit non è legata solo ai due presunti creditori (il Cit sostiene che le loro richieste sono indebite) ma ad una situazione pregressa be più pesante. Ma appare ridicolo pensare che il comune sia in grado di eseguire domani il pagamento e presentare il bando.
Tra tribunale, carabinieri in sede, lavoratori in sciopero, il sindaco Cabella e l’amministratore unico del Cit Silvio Mazzarello ieri sera hanno trovato il tempo di salire sul palco di “Bravissima” insieme a Valerio Merola e Giovanni “Vanja” Lasagna dove hanno ricevuto una targa per il loro impegno a favore della manifestazione.
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Un commento su “Cit verso il precipizio, Carabinieri in sede. Ma c’è chi trova il tempo di salire sul palco di “Bravissima””
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Volevo solo poter fare alcune precisazioni in merito alla telenovela CIT…La prima riguarda la presenza di Molinari,che si trovava a passare nello stabilimento Ilva-Arcelor-Mittal…ed stato in pratica obbligato dai suoi adepti genovesi a fare presenza anche per la questione CIT. Infatti non ha detto niente di che. L’accordo di cui si sventolano i meriti..Non dice nulla…era importante farlo perché si prospettava la prosecuzione del blocco,e con il grande evento in programma patrocinato dal comune e la collaborazione del CIT..che ha messo a disposizione il parcheggio della stazione a titolo gratuito,tanto guadagna già abbastanza..e non contento anche un veicolo e un autista per il trasporto dei ” Vip”. Non è dato sapere chi pagherà per questi servizi..ma penso si possa immaginare…i cittadini. Perché vorrei ricordare che il CIT dalla sua costituzione,opera completamente con denaro pubblico!!! Lo stesso che non viene erogato per pagare gli stipendi ma anche lo stesso che viene speso per pubblicizzare una azienda sull’orlo del fallimento. O nella migliore delle ipotesi regalata a qualche amico imprenditore con buona pace dei diritti dei lavoratori.