Avrà luogo domani lo sciopero di otto ore dei lavoratori dell’ex Ilva indetto da Fim, Fiolm e Uilm. Le forze sindacali hanno rivolto un invito a tutti i cittadini novesi di unirsi a loro nel presidio davanti alla fabbrica e all’area di carico e scarico merci.
A rispondere positivamente all’invito dei lavoratori sarà sicuramente il Partito Democratico di Novi Ligure, che ha diffuso una nota di sostegno in cui annuncia la partecipazione alla manifestazione. “Riteniamo che le rivendicazioni portate avanti dai lavoratori siano corrette e meritino risposte; la produzione siderurgica è strategica per il nostro paese e la salvaguardia dello stabilimento nel nostro territorio è centrale per tutelare la sua vocazione produttiva. Il giorno 20 saremo presenti al presidio per dare solidarietà e vicinanza ai lavoratori in lotta.
Le crisi industriali che attraversano il territorio non solo non devono essere sottovalutate, ma su di esse occorre che la Politica faccia fino in fondo la sua parte. Difendere la vocazione industriale e produttiva del territorio significa difendere il suo futuro e la sua prospettiva di sviluppo. Cerutti, ex-Ilva, FHP di Mombello sono alcune tra le situazioni più evidenti: non possiamo accettare che le istituzioni si limitino ad accompagnare il declino, chiediamo alla regione e al governo centrale un’attenzione particolare per il nostro territorio per salvarne prospettiva e futuro: è necessario intervenire ora per non raccogliere macerie dopo”.
Per i sindacati, l’assenza di un piano di manutenzioni degli impianti per assicurare la sicurezza dei lavoratori e la messa a norma degli impianti è inaccettabile.
Così come è inaccettabile la mancanza del piano ambientale, sui tempi della sua realizzazione e delle opere di messa a norma degli impianti e la certezza degli investimenti e il mancato ripristino di un adeguato livello di relazioni sindacali con le organizzazioni territoriali e le RSU di tutti i siti.
E’ altrettanto inaccettabile – dicono i sindacati – che al termine dell’incontro di ieri al MiSE l’Ad di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli abbia dichiarato di considerare scaduto l’accordo del 6 settembre 2018 per le parti che si riferiscono al trattamento economico ed in particolare per quel che riguarda la corresponsione dell’“una tantum” del 3% della RAL in luogo del premio di risultato, senza alcuna preventiva comunicazione formale e tantomeno l’apertura di un negoziato per il rinnovo del PDR.
Questione sulla quale le Segreterie nazionali di FIM-Fiom-Uilm avevano più volte sollecitato la necessità di un chiarimento senza avere risposta.
Così come nessuna disponibilità è venuta dall’AD sulla maturazione dei ratei e sulla possibilità di integrare il trattamento di cassa con risorse proprie. Tutto ciò mentre la stessa Morselli vanta eccellenti risultati di bilancio segnando nel primo semestre per la prima volta da tanto tempo un utile netto ed un azzeramento generale della situazione debitoria.
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