Il nuovo corso del Pd provinciale parte dalla Benedicta

La prima uscita ufficiale della nuova segreteria provinciale del Partito Democratico è avvenuta in un luogo altamente simbolico della nostra Provincia: il Sacrario della Benedicta, a Capanne di Marcarolo. «Abbiamo ritenuto che il primo atto della nuova segreteria provinciale del PD dovesse essere qui: a rendere omaggio ai martiri della Benedicta» ha detto il nuovo segretario Provinciale Giordano Otello Marilli.
Insieme a Marilli erano presenti la vicesegretaria Marcella Graziano e il responsabile organizzativo Daniele Coloris, oltre a numerosi rappresentati del Pd delle zone di Novi, Ovada e Tortona. 

Marilli mentre depone i fiori davanti alla lapide

Sono più di uno i motivi di questo gesto simbolico: «In primo luogo, perché noi democratici siamo figli della Resistenza e dei valori che ha incarnato che sono la base edificante della nostra Costituzione e, quindi, della Democrazia e della Repubblica. Sappiamo che quei valori non sono solo i nostri, ma devono o almeno dovrebbero essere patrimonio condiviso di tutti coloro che hanno deciso di fare politica nel nostro Paese. Esiste, però, una motivazione ulteriore. La scelta dei giovani del 1943-45 non deve essere soltanto oggetto di celebrazione del passato, ma possiamo e dobbiamo provare a declinarla al futuro. Erano giovani che hanno scelto nell’immediatezza del momento, ma lo hanno fatto pensando al futuro, al cambiamento, ad una Patria nuova e più giusta, che nella libertà riconquistata facesse fiorire la democrazia; lo hanno fatto non con l’obiettivo di sacrificarsi, ma con la consapevolezza che sarebbe potuto succedere e lo hanno accettato per un bene superiore collettivo senza lasciare spazio all’individualismo».

«Cominciamo da qui – ha concluso Marilli – perché quel desiderio di cambiamento, di giustizia e uguaglianza, è quello che ci deve animare nel nostro fare politica, nel non voler essere per noi stessi ma per gli altri. In questo modo vogliamo attualizzare quella scelta, portarla nel presente e nel futuro. Consigliamo anche a quegli amministratori, come la giunta di Casale, che investono soldi pubblici per finanziare convegni di associazioni romane che promuoverebbero l’identità italiana, di investire le risorse pubbliche per valorizzare i luoghi e le associazioni che hanno permesso all’Italia di essere libera, forte e democratica».

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