Bassetti rinuncia al compenso richiesto, non proposto. E la Mancuso?

Il Comune di Novi ha diffuso ieri un comunicato in cui annuncia che il professore Matteo Bassetti rinuncia al compenso che avrebbe dovuto ricevere per la sua partecipazione alla rassegna “In Novi d’autore”, e ha richiesto che l’importo venga devoluto in beneficenza. 
Bene, una buona notizia che fa onore al noto virologo. Ma qualcosa nel comunicato diffuso dal comune non ci torna. Ecco di seguito il testo mandato dall’ufficio stampa del comune, che pubblichiamo integralmente: 

In seguito alle polemiche sollevate dal Partito Democratico e rilanciate da alcuni social network, il prof. Matteo Bassetti ha comunicato di voler rinunciare al rimborso spese propostogli dall’Amministrazione Comunale per la sua partecipazione alla rassegna culturale “Novi d’Autore”. 
In merito alla vicenda, il Sindaco di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella, e l’Assessore alla Cultura, Andrea Sisti, hanno dichiarato: «Un gesto che fa onore al prof. Matteo Bassetti, oggetto di una polemica politica incomprensibile, che non oscura certo il riscontro avuto dall’iniziativa presso i cittadini novesi. Dispiace vedere che, invece di una doverosa solidarietà da parte di tutti per l’accesa contestazione dei no vax, arrivino addirittura critiche. Il prof. Bassetti si aspettava la polemica dei “no vax”, ma non un attacco politico strumentale che rischia di alimentare teorie lontane dalla scienza. Nel suo complesso, la rassegna “Novi d’autore” ha unito la qualità e la varietà degli eventi al costo molto contenuto degli stessi e, anche nel caso del prof. Bassetti, professore ordinario, infettivologo tra i più noti a livello internazionale, e della dott.ssa Sara Manfuso, ottima professionista televisiva, molto attiva a livello sociale, abbiamo impegnato meno risorse di quanto comunemente si fa in occasioni simili. E questo grazie soprattutto alla disponibilità del nostro ospite, che ogni giorno, a proprio rischio, è in prima linea per una corretta informazione e contro la malattia. 
In accordo con il professor Bassetti, che ha chiesto di devolvere in beneficenza il rimborso spese per la partecipazione alla rassegna, l’Amministrazione si impegnerà ad utilizzare la cifra in questa direzione, sostenendo iniziative legate alla pandemia».

Qualcosa non ci torna, dicevamo. Innanzitutto, diamo a Cesare quel che è di Cesare: se non era per l’articolo del Moscone del 30 luglio, in cui davano conto di quanto pubblicato all’albo pretorio del comune, nessuno si sarebbe accorto della spesa. Le “polemiche” del Partito Democratico che cita il comune, nascono dopo il nostro articolo, non prima.  

Inoltre, nel comunicato si legge “Matteo Bassetti ha comunicato di voler rinunciare al rimborso spese propostogli dall’Amministrazione Comunale”Propostogli? La determina 886 del 28/07/2021, a firma della dirigente dottoressa Barbara Monocchio, dice testualmente: “ritenuto opportuno organizzare, nell’ambito della Rassegna Novi d’Autore un incontro con il Prof. Matteo Bassetti, prestatore occasionale soggetto a ritenuta Erariale IRPEF 20% ed IRAP 8,50% che CHIEDE  per il proprio intervento nell’ambito della Rassegna, la somma complessiva di € 530,00”

sara manfuso
La giornalista Sara Manfuso. Per la sua partecipazione alla presentazione del libro di Bassetti 450 euro. Anche lei li lascerà in beneficenza?

Quindi, non è il comune che ha proposto, ma Bassetti che ha chiesto. Almeno, così c’è scritto nella determina dirigenziale. Le parole hanno un senso preciso, sopratutto negli atti ufficiali di una amministrazione pubblica. La determina è pubblicata all’albo pretorio del comune, come da disposizioni di legge. 
Infine, nella stessa determina c’è anche il compenso per la giornalista Sara Manfuso, anche lei sul palco con Bassetti, pari a 450 euro. Ci piacerebbe sapere se anche lei ha intenzione di seguire il bell’esempio del dottor Bassetti, oppure no. 

Sia chiaro, Bassetti e Manfuso hanno tutto il diritto di chiedere compensi per le loro attività, così come il comune non fa nulla di male a riconoscergli quanto richiesto. Stupisce solo un poco che basti un articolo del Moscone, che riporta ciò che tutti i cittadini possono scoprire collegandosi all’albo pretorio del comune, per far scatenare un simile putiferio e l’ennesima retromarcia.

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