Campionato di enduro, le preoccupazioni degli ambientalisti

Mercoledì 25 agosto alle ore 11, presso la libreria Namastè di Tortona si è tenuta la conferenza stampa indetta dal Forum “SentieriVivi4P”, che raggruppa un gran numero di associazioni ambientalistiche, escursionistiche e in difesa del territorio tra Tortonese e Oltrepo, in merito all’ormai imminente Campionato mondiale di Enduro che si svolgerà dal 30 agosto al 4 settembre tra Val Staffora e Val Curone, nelle zone a cavallo tra Lombardia e Piemonte indicate con il nome di Quattro Province.
In rappresentanza delle tante associazioni erano presenti e sono intervenuti sul tema: Ezio Giungato, Presidente della Sezione CAI di Tortona, Renzo Poggi, segretario della Sezione micologica di Voghera, Giuseppe Raggi, Presidente del Comitato territoriale delle Quattro Province, Maria Grazia Gavazza, Presidente della Commissione interregionale alla Tutela dell’ambiente montano del CAI e Luigi Giudice, giornalista, che ha promosso una petizione agli Enti locali sul tema che in poco tempo ha raccolto 2700 firme.
I relatori, ognuno per le proprie competenze, hanno esposto le problematiche legate alla manifestazione che è alle porte e che vedrà circa 650 partecipanti provenienti da tutto il mondo. 
Sono state esposte tutte le iniziative messe in atto dal Forum, fin dal 2018 quando si venne a conoscenza della programmazione dell’evento internazionale, e le difficoltà incontrate nell’ottenere risposte da parte degli Enti locali, in merito ai percorsi e ai permessi da concedere in proposito. 
La preoccupazione riguardava e riguarda, infatti, l’impatto di una kermesse di questo tipo in un territorio così ricco di biodiversità. Inoltre non si riusciva a comprendere se il percorso avrebbe toccato sentieri in cui, in base alla legge regionale, è proibito il passaggio di mezzi motorizzati. 
I silenzi e le scarse informazioni ricevute hanno non di poco impensierito i volontari che normalmente si prendono cura della sentieristica e che spesso se la vedono danneggiata da “motoristi della domenica”.
Infatti l’altro grande problema esposto durante la conferenza stampa è stato quello relativo ai danni provocati da mezzi motorizzati che nei fine settimana, anche attraverso iniziative illecite organizzate con guide locali, scorrazzano per sentieri in cui il loro passaggio non sarebbe consentito. 
I danni, di tipo ambientale, con erosione del fondo dei sentieri in cui si formano profondi solchi, si estendono anche alla flora e alla fauna selvatica, nonché ai terreni coltivati e agli allevamenti pastorali.
Ezio Giungato ha più volte ripetuto che quello delle associazioni non si configura come un atteggiamento fazioso, ma anzi si propone esattamente il contrario, cioè trovare una mediazione che faccia convergere tutte le potenzialità del territorio in vista di un escursionismo lento, consapevole, ma rispettoso di un ambiente così ricco e, a tratti, incontaminato.
Molte sono le realizzazioni rese possibili da finanziamenti europei o da enti e fondazioni, come l’itinerario escursionistico “La via dei Campioni tra natura e mare” o la “Greenway Voghera-Varzi” e questo è l’indirizzo da seguire per valorizzare e offrire occasioni al turismo e all’economia locale.
Tornando all’organizzazione del Campionato mondiale di Enduro che ha raccolto cospicui finanziamenti locali, 20.000€ dal Comune di Pavia e 40.000 dalla Regione Lombardia, allo stato attuale, cioè a pochi giorni dall’avvio, presenta ancora alcune incongruenze. 
In un documento in possesso del comune di San Sebastiano l’evento dovrebbe essere chiuso, cioè non prevedere spettatori, mentre il 27 luglio sul canale del consiglio regionale lombardo si ipotizzavano 25.000 persone come spettatori nell’arco della sei giorni di gara e 5000 tra tecnici e addetti ai lavori.
Al termine della gara gli organizzatori “dovrebbero” provvedere al ripristino dei sentieri percorsi, ma visto che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, il 28 e il 29 agosto molti volontari della associazioni saranno sui sentieri del percorso interessato per fotografare lo status quo, da confrontare poi con il dopo gara
Fatto il possibile per limitare i danni di questo evento, resteranno sul piatto i problemi di sempre, con le poche armi che hanno in mano i piccoli Comuni di montagna, in via di spopolamento, con scarse risorse economiche e nessun strumento di sorveglianza del territorio.
Il Forum promette di continuare nella sua opera di tutela e presenza attiva, nella convinzione di agire per conservare un ambiente meraviglioso, ricco di natura rigogliosa da conservare e proteggere.

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Maria Angela Damilano

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