Sicurezza, vai avanti tu che io “cavalco”

Ho l’abitudine di fare una passeggiata , sopratutto nei giorni festivi, partendo dai giardini, dove parcheggio l’auto, fino al termine di via Girardengo ed il percorso inverso, con molta comodità e sosta presso gli esercizi, punti di concentrazione del pensatoio locale. È piacevole ed interessante osservare la gente passeggiare, incontrarsi con chi si conosce scambiarci qualche parola, ma sopratutto prendere parte alle animate discussione nei raggruppamenti antistanti i bar.
Da quando, gentilmente mi viene concesso di pubblicare “l’angolo del mugugno”, sovente sono sollecitato a scrivere qualcosa per richiamare l’attenzione su determinate problematiche: chi su sui colombi, chi sulla pulizia delle strade, i rifiuti, chi sugli escrementi dei cani e chi sulla sicurezza e tanti altri argomenti. Ad essere sincero, l’attenzione a cui vengo sottoposto mi da un certo senso di piacere, constatare che quello che scrivo, viene letto con interesse è certamente una forma di soddisfazione personale.
Più di un lettore ha posto l’attenzione sulla sicurezza, affermando che alla sera dopo una certa ora, in tante zone ci sono assembramenti di giovani che fanno schiamazzo, litigano tra loro e sembra che vi sia addirittura spaccio di sostanze proibite che è poi la ragione principale delle dispute.
Durante il percorso, mi sono soffermato davanti all’esercizio Elvezia , per uno scambio di opinioni con un amico di veccia data che è consigliere comunale nelle file della maggioranza di centro destra, la quale in campagna elettorale aveva fatto della sicurezza un suo cavallo di battaglia.
Pertanto, sono rimasto sconcertato dalla richiesta che poneva: mi sollecitava a scrivere sulla sicurezza. Secondo il consigliere, è un argomento molto sentito dall’opinione pubblica e le forze dell’ordine preposte non svolgono l’azione di prevenzione e controllo sufficientemente efficace per arginare il fenomeno.
La sera, dopo cena, la città diventa ostaggio della gioventù che si scatena con tutte le negatività sopraddette.
Che un esponente della maggioranza solleciti una tale attenzione, fa per lo meno riflettere; chi meglio di lui può presentare direttamente il problema all’attenzione dell’assessore competente e più in generale all’intera giunta o addirittura coinvolgere il consiglio comunale.
La giustificazione è stata tutta una disquisizione di distinguo all’interno della maggioranza, per diversità di vedute, non facilmente risolvibili per cui se l’opinione pubblica viene sollecitata, può determinare pressione sulla presa di consapevolezza della problematica. E’ un po come dire: vai avanti tu , poni il problema che io lo cavalco, forte dell’impatto della stampa sull’opinione pubblica.
In effetti non è facile, forzare più di tanto le forze dell’ordine sia comunali che statali. Intervenire per disperdere assembramenti, fino ad una certa ora anche se sono rumorosi non sempre è legale, non sono sempre perseguibili per disturbo alla quiete pubblica. 
La gioventù si sa è piena di energia e voglia di vivere sopratutto in compagnia e quando nel raduno abbondano le ragazze, l’atmosfera si fa addirittura esaltante. Comunque dopo una certa ora è bene che la quiete subentri e consenta a chi ha altri problemi un tranquillo e silenzioso riposo.
Il traffico di sostante proibite è certamente un comportamento illegale ma prevenirlo e scoprirlo è un’operazione di indagine piuttosto complessa, di pertinenza di apposite strutture investigative, richiede collaborazione tra le forze di vigilanze e una concreta educazione civica; d’altronde il nostro sistema giudiziario è tanto articolato ma poco repressivo.
All’epoca delle elezioni fui uno dei estensori del programma elettorale e dedicai molta attenzione all’organizzazione dei Vigili Urbani, con l’inserimento della figura del vigile di quartiere che di fatto doveva diventare il perno di prevenzione ed acquisire la conoscenza diretta delle varie personalità presenti nel quartiere nel quale opera stabilmente. Tutti i giorni, a fine turno , doveva redigere un rapporto elencando i fatti più salienti ed eventuali danneggiamenti e le figure più turbolente. Queste conoscenze , sottoposte ad una osservazione investigativa , avrebbe potuto consentire di individuare e di isolare gli elementi più discutibili , limitandone le attività illecite.
Questa parte del programma non è stato realizzata e non viene nemmeno discussa.
Un’organizzazione di questa idea non è facilmente realizzabile, richiede turni di servizio piuttosto estesi, molta professionalità e prevede gran parte dell’impiego notturno con una esposizione economica critica per il bilancio comunale. È una questione di scelta politica, se la sicurezza è così importante, bisogna avere il coraggio di scelte adeguate. 

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Francesco Giannattasio

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