Tempo fa ebbi modo di scrivere che la storia a volte si ripete. La mia fu una riflessione su come abusiamo della democrazia e della libertà che abbiamo grazie ad essa e, purtroppo, non ne sappiamo apprezzare il grande valore sociale ed individuale. Altrimenti perché certi fatti si ripetono in momenti specifici?
Momenti che avvengono e purtroppo con frequenza, il loro impatto sull’opinione pubblica è dirompente, incidono sul modo di pensare fino a farne mutare la tendenza. Molti, addirittura arrivano ad invocare l’uomo forte al potere, in grado di garantire ordine e disciplina e che sappia reprimere i facinorosi autori di tali misfatti.
Ma l’ordine e la disciplina vanno poco d’accordo con le libertà democratiche. Quasi sempre queste condizioni vengono imposte dove c’è una carenza del sistema democratico se non addirittura una consolidata dittatura. In un sistema di democrazia liberale è complesso restringere libertà individuali e collettive se non aggirandole. È il caso del green pass.
Assistiamo a manifestazione estreme di gruppi che protestano con scorribande, saccheggi, intimidazioni e danneggiamenti, rifacendosi a metodi fascisti, vaneggiando slogan di antica memoria che non riusciamo proprio a debellare, anche se l’oggetto della protesta, quasi sempre può anche apparire giusto e nobile.
Fanno riflettere, entrano in azione in periodi particolarmente sensibili per il Paese, vengono eseguiti con organizzata determinazione ed efficienza. Le forze dell’ordine che dovrebbero prevenirle, quasi sembra vengono prese di sorpresa e gli interventi non sono il massimo dell’efficienza. Questo è un fatto non secondario?
Chi sostiene che le proteste siano spontanee, mente. Organizzare una manifestazione, a qualsiasi titolo , richiede una notevole capacità di gestione, di organizzazione e disponibilità economica, indispensabile per movimentare masse, selezionare gli obbiettivi, far intervenire la stampa. In sostanza ci vuole un piano ben congeniato per la realizzazione dell’obbiettivo.
Quindi le domande che ci dovremmo fare: chi ha l’interesse a creare turbolenze tali da creare confusione e sconcerto nell’opinione pubblica? Chi dispone di una simile potenzialità? Difficile dare una precisa risposta!
Certamente dei gruppi, diciamo di potere, che hanno interesse che le cose vadano in una determinata direzione diversa dall’andazzo consueto o di impedire che l’andazzo consueto cambi direzione. Comunque sia le cose devono andare secondo la loro desiderata.
Dare un volto ed una identità a questi gruppi e sotto quale copertura si celano è un compito tutt’altro che facile , sono protetti dall’omertà impalpabile dei misteri avvolti nelle ombre oscure in cui ciascuno può cimentarsi dando una propria indimostrabile versione .
Ad ascoltare le varie dichiarazione politiche, con i dovuti distinguo, tutti condannano le intemperanze, si dimostrano inorriditi o addirittura sgomenti però le soluzione: sono confuse di difficili interpretazione non realizzabili ed il mistero sulle mente occulte resta tale, ben nascosto e protetti dall’ombra sempre più oscura.
Si vuole far credere che tutto si deve cambiare affinché nulla cambi realmente. La confusione regna totale, in questo andazzo complicato, tantissimi contribuiscono ad aumentarla e , la maggior parte del popolo, in buona fede, viene sapientemente usato.
La morale è che fino a che l’onestà, la rettitudine non diventeranno un valore assoluto, sopratutto per la classe dirigente e rappresentativa, indispensabile per accedere a tale cariche, non c’è speranza di porre fine a questo clima iniquo e confusionario.
Fino a che si promulgano leggi a proprio vantaggio, fino a che collusi e disonesti faranno parte del sistema, finché la ricchezza viene convogliata verso pochi, cercare colpevoli e motivazioni è una pratica puramente delatoria.
Chi governare dovrebbe esprimere sicurezza , coraggio e chiarezza nelle decisioni, se viene meno questo riferimento si perde la fiducia nella guida, la confusione la fa da padrone e la sopraffazione dei forti diventa preponderante ed il Paese resta una una prateria di scorribande.
Prendiamo l’esempio della vaccinazione, la questione clou del momento che coinvolge la salute di tutto il popolo: è necessaria per arrestare il contagio ed uscire dalla pandemia? Sembrerebbe di si secondo il governo e il parere degli esperti, però passata la prima fase di convincimento spontaneo, sorgono dei distinguo che ne mettono in dubbio l’efficacia, la fiducia viene meno e molti, decidono il contrario. Il governo non prendendosi la responsabilità di emanare una direttiva che obblighi a vaccinarsi, ed i motivi non mancano, sceglie di raggirare l’ostacolo imponendo un certificato “green pass” che attesti l’avvenuta vaccinazione pene l’impossibilità di accedere addirittura al posto di lavoro. Apriti cielo, è l’occasione che da il via alle proteste, intolleranza e quant’altro.
Eppure abbiamo messo lì, con un artificio istituzionale togliendolo dal letargo un grande, che è stato invocato come unto dal Signore ed ha una protezione tale che per gli atti non deve risponderne agli elettori.
Non sarà che è tutto una commedia per occultare operazioni difficilmente condivisibili dall’opinione pubblica?
Come aumenti indiscriminati, la cessione della banca “BPS” , la distribuzione dell’enorme quantità di denaro avuto dalla comunità europea dal precedente governo la revisione del catasto, si vocifera la tassazione di telefonini e tablet? Le motivazioni ci sono e sono tante …
Pensar alle selve oscure si fa peccato però…?
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