Sono apparsi ieri in città, a Novi Ligure, dei manifesti riguardanti la vicenda dei “pacchi di Natale” del gruppo Acos.
L’antefatto: negli ultimi mesi pare essere scoppiato il caso politico novese dei pacchi di Natale fatti ai dipendenti di Acos; a partire dalle varie dichiarazioni fatte nel consiglio comunale di Novi, passando per una Pec del sindaco di Novi, pubblicata sui social, (in cui si chiedeva all‘azienda di conferire i fondi destinati ai pacchi di Natale al Cup per aiutare le famiglie meno agiate) e per finire il manifesto.
In questo manifesto (foto in apertura) si lascia intendere, in modo neanche troppo velato, che Acos, con i pacchi di Natale, sprecava i soldi dei cittadini e che questo si ripercuote nelle bollette degli stessi.
Una dichiarazione di questo genere è inaccettabile dal punto di vista di politico/amministrativo e dal punto di vista tecnico.
Tecnicamente, per chi non lo sapesse, le tariffe delle bollette sono principalmente gestite dalla Arera (Autorità di Regolamentazione per Energia Reti e Ambiente).
A noi, come dipendenti del Gruppo Acos, delle scaramucce politiche del novese interessa poco e niente, ma troviamo assurdo che il socio di maggioranza (il Comune di Novi Ligure) tratti i dipendenti della sua azienda in questo modo.
Teniamo a precisare che non è della difesa del “pacco di Natale” che stiamo parlando, anzi, noi dipendenti siamo ben lieti se l’azienda darà dei fondi per le famiglie meno abbienti, soprattutto dopo i disagi economici dovuti alla pandemia, ma troviamo ingiustificabile la logica di togliere ai lavoratori di un’azienda il dono natalizio in nome della solidarietà, questa è propaganda fatta sulla nostra pelle e per noi è inaccettabile.
Il pacco di Natale rappresenta una gratifica fatta dall’azienda nei confronti dei suoi dipendenti, un riconoscimento dell’impegno e della qualità del lavoro svolto, vederlo passare come una “regalia” lo troviamo quantomeno offensivo, sentirci trattare con sufficienza o come dei privilegiati non è ammissibile.
Proprio giovedì scorso è stata organizzata una convention con tutti i dipendenti e la dirigenza aziendale in cui il sindaco di Novi ha espresso gratitudine e per la nostra efficienza, capacità lavorativa e industriale.
Questi attacchi oltre che infastidirci come lavoratori, danneggiano l’immagine delle aziende del gruppo presenti sul mercato competitivo, dando un’immagine negativa delle società; il rischio è di avere una contrattura dei contratti, che potrebbe inficiare il nostro lavoro, nonché, andare a ledere lo stesso fatturato che, attraverso i dividendi e altre forme, vanno a rimpolpare ogni anno le stesse casse comunali.
Per queste ragioni chiediamo alla Direzione del Gruppo Acos di uscire in difesa dei suoi lavoratori, chiedendo un incontro con i soci di maggioranza della società (Comune di Novi Ligure, Ireti S.p.A. e il Comune di Arquata Scrivia), con la nostra presenza, in modo da risolvere una situazione imbarazzante diventata ormai insostenibile.
Come rappresentanti dei lavoratori, chiediamo inoltre urgentemente un incontro risolutivo con il Sindaco del Comune di Novi Ligure che, in quanto socio di maggioranza, ha delle responsabilità precise nei nostri confronti.
Noi lavoratori del gruppo Acos, come sempre, faremo il possibile per lavorare in modo serio e professionale, anche se questo clima non crea di certo dei buoni presupposti.
RSU Riunite del Gruppo Acos
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