Cascina Saetta è il primo bene sequestrato alla mafia e riutilizzato a scopo sociale in provincia di Alessandria. Nella serra idroponica realizzata dall’associazione Parcival che gestisce la struttura vengono coltivati prodotti biologici con cui si confezionano prodotti che servo a garantire il sostentamento della cascina stessa e le iniziative sociali dell’associazione Parcival.
Particolarmente apprezzati i pesti di rucola e di erba cipollina, che quest’anno sono volati in Sicilia grazie a Valentina Avvento e Monica Oreggia docenti dell’Itis Ciampini di Novi Ligure.
Valentina, di origine palermitana, ha avviato presso la scuola il progetto legalità che si pone l’obbiettivo di educare i giovani alla cultura antimafia grazie a incontri con testimoni speciali, quali ad esempio Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato vittima della mafia. Socia di Libera (la rete antimafia fondata da Don Ciotti) e di Parcival, Avvento quest’anno ha deciso di tornare a Palermo per omaggiare alcuni assaggi dei prodotti di Cascina Saetta a persone del calibro di Luisa e Giovanni Impastato, nipote e fratello di Peppino Impastato, ucciso nel 1978 su ordine di Gaetano Badalamenti. Un pesto di cascina Saetta anche per Giovanni Paparcuri, autista di Rocco Chinnici e unico sopravvissuto alla auto bomba che uccise il giudice nel 1986. Con Paparcuri anche Marco Panebianco, della Fondazione Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia.
Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi
Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone