Una lega rabbiosa contro chi fa domande scomode

È una lega sempre più con la bava alla bocca quella che appare dalla comunicazione ufficiale del carroccio. Dopo le promesse di una “tomba” a Muliere e Tedeschi da parte del segretario novese della Lega Giacomo Perocchio, ora nel mirino dei seguaci di Salvini c’è il consigliere regionale Pd Domenico Ravetti, additato alla pubblica vergogna da un manifesto affisso sui muri di Ovada. 
Pare proprio che Ravetti abbia messo il naso dove non doveva metterlo, e abbia fatto domande che non doveva fare. Questo almeno per la Lega, ma forse i cittadini la pensano in maniera diversa. 

Ma cosa ha combinato Ravetti per far infuriare così i poveri leghisti? 

Il tema è quello del Pnrr e dei fondi per la sanità. Dopo aver chiesto molte volte in consiglio regionale il coinvolgimento di tutti i consiglieri sul piano sanitario, Ravetti ha dovuto fare una richiesta di accesso agli atti per ottenere i documenti, da cui emergeva la possibilità che l’ospedale civile di Ovada venisse trasformato in una Casa di Comunità. Un depotenziamento della sanità ovadese che ha messo in allarme tutta la comunità, a partire dal sindaco Dem Lantero, fino ad arrivare ad una petizione che in breve tempo ha superato le 5mila firme. 

«Va riunita urgentemente la assemblea dei sindaci dell’Asl, in modo da poter condividere con la direzione dell’azienda i dettagli del piano e fare presenti le necessità territoriali – ha detto Lantero – La sollecito da mesi, ma a convocarla devono essere i colleghi di almeno due dei cinque Comuni con diritto di voto (Alessandria, Casale, Acqui, Tortona, Novi)». 

La questione dell’assemblea dei sindaci dell’Asl AL è francamente vergognosa. Da quando il centro destra ha vinto le elezioni nel 2019, l’assemblea non è mai stata convocata. Questa assemblea è lo strumento a disposizione dei rappresentanti eletti dai cittadini per indirizzare le scelte in materia sanitaria nella provincia. Grazie ai risultati elettorali, è il centro destra a detenerne la maggioranza, ma non ha mai ritenuto di convocarla. 

Ravetti ha risposto al manifesto “ad personam” della Lega (che lo invita a vergognarsi): “non mi vergogno affatto, anzi, per aver contestato fin dall’inizio il metodo della Lega sui criteri d’assegnazione dei fondi per la Ripresa. Non mi vergogno affatto, anzi, per aver contestato fin dall’inizio il metodo della Lega sui criteri d’assegnazione dei fondi per la Ripresa. E nemmeno mi vergogno di anticipare che siamo solo all’inizio».

La Lega alessandrina continua a non voler entrare nel merito dei problemi, ma risponde scomposta alle domande scomode. Come ha fatto Giacomo Perocchio, il segretario novese della Lega, che sul “rumenta-gate” ha dichiarato che “sarà la tomba di Muliere e Tedeschi”, rei di aver fatto domande scomode sull’aumento della tari per i novesi. 

Il manifesto della Lega di Ovada

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