Nei giorni della tragedia ucraina che ci tocca nel vivo attraverso immagini di una guerra spietata che si accanisce sulla povera gente inerme, tutti i media, dalle tv ai social, sono pieni di testimonianze di solidarietà al popolo ucraino.
Una guerra ingiustificata e ingiustificabile sotto ogni aspetto.
Inaccettabili sono infatti le parole di chi in qualche modo, per ideologie filo-russe ma soprattutto anti-americane, trova giustificazioni alla Russia di Putin. Ognuno di noi è legittimato ad avere opinioni diverse ma non c’è nessuna giustificazione a questo attacco infame verso un paese libero e indipendente, che non risparmia nessuno e avanza senza pietà facendo migliaia di morti.
Ma ahimè, fra coloro che hanno il coraggio di sostenere il contrario c’è anche chi a Novi Ligure si mette particolarmente in luce.
Ho letto infatti dichiarazioni di un esponente di Acosi, società pubblica novese, incommentabili per la loro gravità.
Così come ho visto storie su Instagram da parte di un esponente di spicco della Lega di Novi con simboli di vittoria celebrando la Vodka.
Nulla di male nell’ apprezzare il famoso alcolico ma piuttosto strano accostarlo a segnali di vittoria, specie in questi giorni.
Inoltre, nell’ultimo consiglio comunale, soltanto a qualche ora dall’inizio dell’attacco russo, la maggioranza novese portava a votazione un gemellaggio con una città russa.
Premesso che nessuno è contro le città russe, tantomeno contro il popolo russo, la cui stragrande maggioranza non si riconosce nella Russia di questi giorni e merita rispetto anche per il coraggio delle dimostrazioni contro il governo, mi è parsa quantomeno inopportuna la votazione per un gemellaggio con la Russia in un momento così delicato a ridosso dell’attacco.
Eppure è stata fatta una forzatura (probabilmente c’era premura per dimostrare a qualcuno la propria fratellanza) al punto che la maggioranza è stata battuta e il gemellaggio non è passato.
Infine, mentre il mondo vede questa guerra per quel che è, ovvero un’aggressione verso un popolo di una nazione libera e indipendente, condannandola giustamente senza se e senza ma, qui a Novi si respira un’aria strana, scivolosa, non chiara.
Penso che l’Amministrazione debba intervenire o almeno fornire delle spiegazioni su certi fatti, oltre che chiarire quali siano le sue posizioni (non basta dire di esser contrari alla guerra).
Lo deve fare su certe dichiarazioni nostalgiche di ideologie totalitarie da parte di chi ricopre ruoli pubblici in aziende o istituzioni. Lo deve fare riguardo a certi rapporti con la Russia tramite fondazioni che meritano di essere approfonditi.
Non ci devono, non ci possono essere ambiguità su queste questioni.
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