Riunioni “carbonare” in Acos, Muliere chiede spiegazioni

La scorsa settimana il segretario della Lega novese (nonché consigliere comunale, nonché nipote del sindaco) Giacomo Perocchio ha convocato una riunione riservata dei consiglieri comunali di maggioranza, degli amministratori nominati dal sindaco all’interno dei CdA delle partecipate, dei tecnici di Acos per discutere alcuni importanti temi che riguardano la città e tutti i novesi. 
La riunione si è svolta presso la sede di Acos di via Garibaldi e tra i punti all’ordine del giorno la costruzione di un termovalorizzatore (o inceneritore, se preferite) nel territorio comunale.  All’incontro hanno partecipato circa 25 invitati, assiepate in una sala di Acos in barba al Covid e al distanziamento. 
Pare che tra i punti all’ordine del giorno ci fosse anche la vicenda delle perequazioni del contratto di servizio dell’acqua, e la ipotesi di una fusione tra Acos e Amag. 
Ma qualcosa nella riunione è andato storto. Poco dopo l’inizio infatti è piombato nella sala Marco Bertoli, che non era stato invitato. «Normalmente si direbbe grazie dell’invito – ha esordito Bertoli – ma non ve lo posso dire, perché nessuno mi ha invitato!». 

Bertoli ha rimproverato i presenti di aver convocato una riunione “carbonara” nella sede di una azienda pubblica, quando temi così importanti debbono essere discussi all’interno delle commissioni consiliari. Oltre all’opposizione (Dem e 5 stelle) tra i non invitati anche Sabbadin e Bonvini. Non presente alla riunione anche Angelo Ravera, il presidente del Consorzio servizio rifiuti che dovrebbe gestire il costruendo – almeno nelle speranze dell’amministrazione novese – inceneritore. 
La notizia della riunione ha fatto indispettire anche l’opposizione Dem, oltre che Bertoli. Per Rocchino Muliere «la Lega novese continua a trattare Acos come se fosse un suo giocattolo, non la seconda azienda del territorio per numero di occupati. Una azienda di cui il comune di Novi, e quindi i novesi e non la Lega, è azionista di maggioranza. Convocare una riunione di partito nella sede di un’azienda pubblica, utilizzandone il personale e i tecnici, non è corretto e non è lecito. Per questo ho presentato una interpellanza al consiglio comunale». 
Nell’interpellanza Muliere chiede al Sindaco se non ritiene scorretto dal punto di vista istituzionale questo comportamento, non avendo l’Amministrazione Comunale assunto nessuna decisione formale che va nella direzione di realizzare un termovalorizzatore. 
«Il luogo istituzionale per queste discussioni è quello della commissione consiliare, aperta a tutti i consiglieri comunali, ai giornalisti e a tutti i cittadini» ha concluso Muliere. 

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