Ieri mattina all’alba è stato rubato un aereo dall’aeroporto Mossi di Novi Ligure. A compire il furto, una persona ancora non chiaramente identificata ma che pare essere, in base alle prime informazioni, un 33 slovacco. Il mezzo rubato è un aeroplano da turismo Cessna 172 di proprietà della scuola di volo di Novi.
Dopo essere salito sull’aereo, il ladro è decollato dirigendosi verso la Francia. Giunto nei pressi della base militare navale di Tolone, il veivolo non autorizzato ha provocato l’immediata reazione dell’aviazione francese, che ha fatto alzare in volo un caccia Mirage 2000 per capire chi stesse invadendo uno spazio aereo vietato. Il pilota è poi stato scortato da un elicottero e costretto ad atterrare, al secondo tentativo, all’aerodromo Aix-Les-Milles, vicino ad Aix-en-Provence.
In attesa di capire le motivazioni dello strano furto, ce ne è tornato in mente un precedente ancora più clamoroso. Il 7 Ottobre 1919 dal Campo di Aviazione di Novi Ligure due uomini rubarono un aereo tipo Ansaldo SVA 9 (nella foto), poco prima dell’alba. Il governo Italiano aveva imposto l’assoluto divieto di volare: era in corso l’impresa di Fiume di Gabriele D’Annunzio e si voleva quindi impedire che qualcuno la raggiungesse in aereo. Ma era proprio Fiume la destinazione di quell’aereo, e i due ladri erano famosi: si trattava di Carlo Lombardi, più noto come Francis, asso dell’aviazione e di un noto giornalista, direttore de “Il Popolo d’Italia”: Benito Mussolini. Dopo oltre 3 ore di volo i due atterrarono a Fiume, dove incontrarono d’annunzio. Il giorno dopo i due tornarono in Italia, e Mussolini venne arrestato nei pressi di Udine.
(fonte: Guido Trespioli, Cento anni fa il volo da Novi a Fiume del futuro dittatore – Il Novese del 10 ottobre 2019)
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