C’era una volta lo Spazio Giovani presso l’ex cappella della caserma Giorgi. Uno spazio messo gratuitamente a disposizione dei gruppi informali giovanili (teatrali, musicali, ecc) da parte dell’amministrazione comunale. La decisione di aprire uno spazio a disposizione dei gruppi giovanili risale al mandato del sindaco Mario Lovelli. Lo spazio venne ristrutturato, attivando un mutuo che il comune, probabilmente, sta ancora pagando. Diciamo probabilmente perché alla precisa domanda del consigliere Tedeschi se sulla struttura sia ancora attivo un mutuo, l’assessore al bilancio Moncalvo non ha saputo rispondere.
Nel luglio del 2004, pochi giorni dopo l’elezione a sindaco di Lorenzo Robbiano, lo spazio venne occupato dai “disobbedienti, Giovani Comunisti e Collettivo Studentesco” per protestare contro i ritardi sull’apertura. L’occupazione durò due giorni. Poi il centro aprì all’utilizzo da parte dei gruppi giovanili. Chissà che fine hanno fatto, quei giovani che 18 anni fa protestarono contro i ritardi dell’apertura, e che oggi tacciono sulla chiusura…
La gestione della struttura era affidata al Punto Giovani (una evoluzione dell’ex Informagiovani) e chi voleva farne uso doveva fare domanda indicando la finalità dell’utilizzo dello spazio.
Ancora adesso, sul sito del comune si legge: “Lo Spazio Giovani è una struttura concessa dal Comune di Novi Ligure (situata in via Verdi, presso l’ex caserma Giorgi) che ha lo scopo di favorire attività culturali, artistiche e sociali da parte di giovani novesi. L’uso viene concesso gratuitamente alle associazione e ai gruppi giovanili per svolgere prove musicali, teatrali, culturali e per la realizzazione di eventi rivolti ai ragazzi. I gruppi che intendono usufruirne devono presentare apposita richiesta al Puntogiovani che coordina le attività e le iniziative che si realizzano all’interno”.
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La giunta Cabella ha deciso, mesi fa, di dare i locali dello spazio giovani in uso al Banco alimentare, senza però dare altre opportunità ai giovani che frequentavano lo spazio di avere soluzioni alternative.
Sul giornale di domenica l’assessore Moncalvo, che è giovane e quindi dovrebbe essere sensibile a questi temi, ha dichiarato: “I locali dello Spazio giovani non erano a norma e non c’è mai stata una convenzione tra le associazioni e il Comune. Le persone, quindi, a loro rischio e non solo loro, frequentavano i locali, abusivamente. Non c’è una traccia di convenzione”.
Come abbiamo spiegato, e lo stesso assessore può consultare il sito del suo comune, lo spazio era gestito dal punto giovani e quindi è ovvio che non ci sia nessuna convenzione tra i comune e i chi ne faceva uso. Sul sito è anche possibile, ancora oggi, scaricare il modulo per chiedere di usare lo spazio.
L’assessore potrebbe chiedere conto al Punto Giovani chi, e perché, frequentasse le spazio. In caso non lo sapesse, anche il Punto Giovani è un servizio comunale (non vorremmo però che gli venisse in mente di chiudere pure quello.. magari non è a norma!).
Intanto, circa due mesi fa, il gruppo consiliare dem ha presentato una interpellanza per sapere se il comune intende offrire ai giovani che frequentavano lo spazio soluzioni alternative, e che intenzioni abbai circa le politiche rivolte ai giovani. Quando verrà discussa?
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