Il 1° aprile avrebbe dovuto essere inaugurata la ruota panoramica in piazza Stefano Pernigotti, più conosciuta come piazza del Maneggio (da non confondersi con Menaggio, località lacustre, turistica, lombarda). Secondo il sindaco Cabella la ruota panoramica (che d’ora in poi, per risparmio di caratteri tipografici, verrà appellata “la ruota”), costituirà una grande attrattiva turistica per la città.
In effetti, a smentita dei soliti, inguaribili criticoni, quel giorno non si contavano i pullman, zeppi di “foresti” giunti da ogni dove – persino da Merella city e da Barbellotta country -. Il traffico era andato in tilt. All’aeroporto novese era atterrato, nuovo di pacca, un aereo a pedali della compagnia “da Bas e da Su Airlines”,decollato poco prima da Pozzolo Formigaro. Chi, il 1° aprile, fosse transitato da piazza del Maneggio, avrebbe visto frotte di turisti in coda, in attesa della partenza della ruota; ma cotanta aspettativa ben presto aveva lasciato spazio alla delusione, in quanto l’inaugurazione era stata rinviata al giorno successivo.
Scontenti, ma pur sempre bramosi di salire sulla giostra, i turisti non erano rientrati ai loro lidi, fra l’altro dopo aver percorso tanti chilometri. Molti avevano dormito all’addiaccio nei pressi della ruota: i posti letto negli alberghi erano esauriti, ma, soprattutto, non volevano rischiare di perdere la priorità acquisita.
Alcuni di loro, abbigliati in pareo, “con le pinne, fucile ed occhiali” (cfr. Edoardo Vianello) se ne erano fatti una ragione e avevano invaso le vie cittadine per recarsi alla spiaggia e al relativo mare, ove godere delle inalazioni di iodio; però, a causa del tempo inclemente, non avevano potuto sfoggiare i costumi da bagno appositamente acquistati. Il sole, sornione, ridacchiava. Le creme solari erano state riposte nelle borse (da spiaggia).
Altri, sci in spalla, si erano avviati verso il “cucuzzolo della montagna” (cfr. autore già citato) che corona la città, “con in testa un passamontagna”, “scivolando con gli sci”, per “scendere sempre più giù!” (Cfr. idem). Nonostante il Comune avesse predisposto navette per raggiugere i luoghi ameni, i turisti, però, non avevano trovato le montagne che, nottetempo, erano state spostate in Valle d’Aosta. E così, anche costoro avevano riposto le creme solari nelle borse (da montagna).
Nessuno aveva voluto recarsi presso l’ameno Lago du Ludrèin: è noto che le acque lacustri mettano tristezza… Altri ancora avevano cercato di dedicarsi allo shopping nei pochi negozi rimasti aperti in centro storico.
“Poletto con elmetto” vigilava. Durante il tormentato sonno della notte precedente “era stato notiziato” che un commando comunista, al soldo del malvagio Mulierosky, avrebbe sferrato un attacco con bazooka alla ruota.
Il Poletto nostrano, durante la notte successiva, era venuto a conoscenza del fatto che quel sogno – un incubo, in realtà – era un pesce d’aprile (pare un tonno); pertanto all’ora di pranzo aveva fatto lessare il tonno in abbondante acqua salata. Il pesce non era stato pagato, ma neppure gli aveva riempito la pancia, in quanto frutto di un sogno (o, se si preferisce, di un incubo).
Tra i turisti smaniosi si contava anche l’Assessore al Bilancio del Comune di Bugliano sul Meno, tal Menotto Buggiano, eccitato e desideroso di incontrare il proprio omologo novese, poiché nella vita c’è sempre da imparare (soprattutto su come applicare la Tassa rifiuti e vivere felici). Si era recato nell’ufficio appositamente predisposto, aveva bussato chiedendo il permesso di entrare; una voce giovanile aveva risposto “Avanti!”. All’interno, però, non c’era nessuno. Il mistero era fitto… Menotto se ne era tornato sui suoi passi, sconsolato e pensieroso.
Il giorno successivo la ruota, finalmente, aveva incominciato a girare; i turisti, accalcati, si spingevano l’un l’altro per salire sulle navicelle, tanto che la forza pubblica aveva dovuto intervenire per mantenere l’ordine. Il Comune, allora, aveva predisposto un servizio di distribuzione numeri per regolare la salita (cfr. salumeria e affini). Nell’attesa, un ambulante vendeva agli assonnati ed affamati turisti panini ripieni di salame tortonese: si trattava di un “assaggio” della manifestazione “Assaggia Tortona”, che parrebbe svolgersi in città nella prossima stagione invernale. Un altro ambulante vendeva, con poco successo e fuori stagione, semini essiccati di melone (volgarmente chiamati rumanàta) e di anguria (volgarmente chiamata patèca).
Partita la ruota, i turisti avevano potuto ammirare, in 3D e technicolor, le bellezze circostanti, tra le quali il più alto grattacielo della città (non paragonabile a quello di Dubai … “Ma lo faranno!”, parafrasando il Principe De Curtis), ove pare risieda un esperto fautore del commercio novese, forse anche ispiratore della “rotante” idea.
Osservando in un’altra direzione, i turisti avevano potuto ammirare la malmessa Cavallerizza; una gracchiante guida sonora spiegava che giaceva in tali condizioni in attesa di un mirabile progetto di recupero, opera di tal Mungitore. Molti “foresti”andavano chiedendosi chi fosse costui, forse un famoso agricolo-architetto (o presunto tale); pur aguzzando la vista, non riuscivano ad individuare, però, la nuova sede di un supermercato, sempre immaginata dal suddetto architetto rurale, in quanto l’idea si era perduta nella notte dei tempi. Nessuno, in ogni caso, aveva osato chiedere il nome dell’architetto, ma in una navicella era seduto anche Bastiano, il quale spiegava: “è uno che sale e che scende, come questa ruota”. Frattanto, un turista giunto dalla lontana Pollastra, gli si rivolgeva con le seguenti parole: “L’ho riconosciuta, lei è Bastiano, quello di Piazza Dellepiane! Mi dica: chi è il Sindaco di Novi?” Bastiano, facendo spallucce, non aveva risposto al quesito, lasciando tutti in un imbarazzato silenzio.
Infine, quasi come al Prater di Vienna, i visitatori avevano ammirato piazza Pan di Spagna e la sua bella distesa di asfalto a strisce azzurre rettangolari, vera attrazione turistica. Qualcuno, socchiudendo gli occhi, aveva immaginato di vedere sullo sfondo la quasi omonima piazza romana, con la scalinata di Trinità dei Monti; ma si trattava solo di una illusione.
A tal proposito, pare che il sindaco Cabella abbia contattato David Copperfield, per far apparire in loco almeno la scalinata del parco Castello, insieme all’Assessore al Bilancio e al relativo documento contabile. Solo un illusionista, in effetti, può farli apparire.
Infine, tutti i “foresti” erano rientrati alle loro magioni; forse sarebbero ritornati per un altro giro in giostra. Menotto Buggiano aveva deciso di prendere la residenza a Novi, nutrendo la speranza di diventare Assessore al Bilancio: come ebbe a spiegare il Sindaco, gli Assessori è meglio che vengano da fuori.
Il Malalingua
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Un commento su “Turismo fai da te…”
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ragazzi, se pubblicate ancora minchiate come questa vi cancello dai miei feed… so che vivrete lo stesso but i’m just saying…