I pasticci leghisti per il referendum

La Lega sta facendo il possibile per far sapere ai cittadini che si vota per i loro 5 referendum. Ma come al solito, combinano dei gran pasticci. 
Ad esempio, l’incontro dei promotori per il Si al referendum pubblicizzato per lunedì 23 maggio, alle ore 18, presso l’Hotel al Mulino di Alessandria. La locandina ha cominciato a girare l’11 maggio. Poi deve essere successo qualcosa, e si è cambiata sede: sempre lunedì 23 maggio, sempre alle ore 18, ma non più all’Hotel al Mulino di Alessandria ma bensì nella sala di rappresentanza del palazzo comunale di Novi Ligure. Stessi relatori, stessa locandina, stessa data, stesso orario. Cambia solo la città. 

Forse per paura di aver poco pubblico, ci ha pensato il comune di Novi a far sapere dell’incontro. Proprio così, l’amministrazione comunale di Novi attraverso il suo ufficio stampa ha promosso l’incontro. Il 18 maggio infatti dall’ufficio stampa del comune (e non della Lega) arriva ai giornali il seguente testo: “si informa che lunedì 23 maggio alle ore 18 presso il salone di rappresentanza di Palazzo Pallavicini (Novi Ligure, via Giacometti, 22) si terrà un incontro promosso dal comitato io dico sì#ReferendumGiustizia come da programma allegato”. Segue locandina dell’evento. 

Ora, magari i leghisti che siedono in comune a Novi non sono pratici, ma non ci vuole una mente sopraffina a capire che un conto è concedere uno spazio (a pagamento? Chissà) a un comitato referendario, un conto è usare un ufficio comunale (pagato da tutti i cittadini) per gli interessi di un partito. Trattasi di illecito, ed infatti se ne è accorto subito l’ex assessore Costanzo Cuccuru, che ha provveduto a scrivere immediatamente al Prefetto, segnalandogli il fatto. “…essendo il sindaco rappresentante di governo non avrebbe potuto dare il benestare ad un comitato di parte – ha scritto Cuccuru al Prefetto –  Inoltre siamo nei 30 giorni che precedono l’appuntamento elettorale ed in base a quanto previsto dalla legge 212 art. 6 la propaganda deve essere effettuata solo negli spazi elettorali predisposti da ciascun comune. Credo che la violazione sia palese ed in spregio al diritto di equità di trattamento per tutti i soggetti politici e civici interessati”.

Il prefetto farà sapere cosa ne pensa, oppure lo ha già fatto. Infatti lunedì pomeriggio, sempre dall’Ufficio stampa del comune, è arrivato una precisazione a poche ore dall’incontro dei referendari. 

In riferimento all’incontro riguardo ai referendum sulla giustizia, in programma questa sera, lunedì 23 maggio alle ore 18, presso il salone di rappresentanza di Palazzo Pallavicini, si sottolinea che l’iniziativa non è in alcun modo riconducibile all’Amministrazione comunale di Novi Ligure. A questo proposito si ricorda che la sala, richiesta ufficialmente dagli organizzatori dell’evento, è disponibile – a parità di condizioni – anche per gli altri movimenti impegnati nella campagna referendaria. Si precisa, infine, che nel dibattito informativo in programma questa sera sono rappresentate tutte le opinioni in merito ai quesiti referendari”.

In comune si saranno accorti di aver fatto uno dei loro pasticci a cui ormai siamo abituati, oppure ci ha pensato il Prefetto a tirar loro le orecchie? Un classico esempio di toppa peggio del buco, in ogni caso. 

Il comune prima manda un comunicato in cui promuove l’evento, e poi ne manda un altro in cui sottolinea che “l’iniziativa non è in alcun modo riconducibile all’Amministrazione comunale”, come se il comunicato arrivato pochi giorni prima, dallo stesso ufficio, lo avesse mandato un hacker. 
Ma il bello è che si cerca di far passare l’incontro per il sì come un incontro di generica informazione: “nel dibattito informativo in programma questa sera sono rappresentate tutte le opinioni in merito ai quesiti referendari”. 
Il comune ha mostrato anche doti di preveggenza, facendoci sapere già prima del dibattito che i relatori sarebbero stati così magnanimi da esporre pure le ragioni del no. 
Ma chi erano i relatori? Il dibattito (nella foto) era introdotto da Paolo Caviglia, avvocato (tornato) leghista che è anche presidente dell’Istituto case popolari e della società di raccolta rifiuti 5 valli (ma dove lo trova il tempo di far tutto quello che fa?). 

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