A Napoli si direbbe “cornuto e mazziato”. A Novi, i proprietari dei terreni espropriati temporaneamente dal Cociv per costruire il campo base per gli operai possono bene dire di aver ricevuto, oltre al danno, anche la beffa.
Il caso è stato sollevato in consiglio comunale dall’ex sindaco Rocchino Muliere, che è stato contattato da alcuni cittadini che hanno ricevuto una lettera dal comune con cui gli viene chiesto di procedere all’accatastamento delle strutture che il Cociv ha costruito sui loro terreni (nella foto). Terreni che sono stati espropriati temporaneamente anni fa dal Cociv, a fronte di un affitto che però da tempo non viene pagato. Su questi terreni è stato costruito il campo base, su cui il comune ha chiesto che venga pagata l’Imu, imposta municipale sugli immobili.
Il comune ha così aperto un contenzioso con il Cociv, ma ora ha deciso di chiedere ai proprietari dei terreni che hanno subito l’esproprio di procedere all’accatastamento delle strutture realizzate dal consorzio edile, con l’evidente intento di procedere al calcolo dell’Imu.
«Durante il mio mandato da sindaco – ci ha detto Muliere – ho incontrato il Cociv e avevo chiesto di non costruire il campo base per alloggiare gli operai, ma di affittare appartamenti sfitti in città. In questo modo non avremmo avuto il campo base, e avremmo avuto l’immissione nell’economia locale di risorse economiche. Mi venne risposto che non era possibile, adducendo come motivazione i turni di lavoro degli operai».
In Val di Susa, per la costruzione dell’alta velocità, gli alloggi degli operai sono stati organizzati affittando appartamenti sfitti. A Novi, il Cociv ha preferito costruire il campo base espropriando temporaneamente i terreni.
Da tempo però il comune ha aperto con il Cociv un contenzioso relativo al pagamento dell’Imu, con il Cociv che sostiene di non doverla pagare. Parliamo di una cifra consistente per le casse comunali: circa 100 mila euro all’anno, dal 2016 ad oggi.
Muliere ha sollevato la questione in consiglio comunale, visto che si parlava di bilancio, e il sindaco ha risposto che si tratta di una iniziativa degli uffici contabili del comune. L’assessore Moncalvo ha detto invece si non aver seguito la questione e di averlo salputo dai cittadini.
«Il fatto che la lettera sia stata scritta dagli uffici per autotutela – ha proseguito Muliere – non giustifica il sindaco e l’assessore a disinteressarsi della vicenda. Io credo che sia assurdo che i proprietari dei terreni espropriati debbano procedere accatastare immobili che non sono loro. Il rischio è che poi venga chiesto a loro di pagare l’Imu che il Cociv si rifiuta di pagare».
Pare che il sindaco Cabella abbia incontrato i destinatari della lettera del comune insieme agli uffici. In quell’incontro è stato consigliato ai cittadini di provvedere ad incaricare un avvocato.
«Anche questo è assurdo. Questa è una ingiustizia tra le tante che ha subito il nostro territorio per costruire un’opera che è di interesse generale, ma con errori di costruzione come nel caso del campo base» ha concluso Muliere.
Va precisato che, essendo il terzo valico un’opera inserita nelle grandi opere nazionali, i costruttori non hanno dovuto chiedere nessun permesso nei comuni in cui hanno eseguito i lavori, e che tutti i terreni interessati sono stati oggetto di esproprio definitivo o temporaneo.
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