Se amministrare significa scegliere come allocare le risorse disponibili, e se rendicontare significa “rendere conto” di come si è deciso di amministrare e allocare le risorse, allora il consiglio comunale di lunedì sera ha documentato in maniera esemplare come l’amministrazione novese non è né in grado di amministrare, né in grado di rendicontare.
Il rendiconto per la gestione dell’esercizio finanziario del 2021 che il sindaco Cabella e l’assessore al bilancio Edoardo Moncalvo hanno posto in approvazione del consiglio comunale ha certificato l’incapacità di questa giunta di utilizzare le risorse che essa stessa aveva messo a disposizione dei vari settori della macchina comunale, presentando per ognuno dei significativi avanzi di gestione. «Stiamo parlando di soldi dei cittadini novesi che dovevano essere spesi per la città e che sono rimasti chiusi nei cassetti della giunta leghista, per essere molto chiari, come abbiamo cercato di spiegare in consiglio» ha detto il capogruppo Dem Simone Tedeschi.
Settore per settore, i numeri certificano il fallimento totale della amministrazione Cabella. Dai 134mila euro avanzati dall’ufficio ambiente, ai 130 mila euro di buoni alimentari non distribuiti, ai 170mila euro avanzati dalla biblioteca (quasi il 70% delle risorse disponibili). Per non parlare dei 465 mila euro avanzati dai costi del personale, che hanno un solo significato: dipendenti che sono andati in pensione e che non sono stati sostituiti.
Se i numeri certificano l’incapacità amministrativa, la discussione ha certificato l’incapacità della giunta Cabella di rendicontare ai cittadini le proprie scelte. Lo dicono il silenzio, ancora una volta, del primo cittadino, e le imbarazzanti risposte (o meglio, la loro assenza) dell’assessore al bilancio, che non ha saputo far di meglio che cercare di addossare le responsabilità al suo predecessore.
«Una giunta che non solo non decide, ma che non sa neppure dire perché – ha detto Rocco Muliere – ecco quanto è emerso dal consiglio comunale. Il controllo del bilancio e delle risorse disponibili deve essere la prima preoccupazione, quotidiana, di un sindaco. A Novi invece la macchina comunale è lasciata andare allo sbando, mentre i membri della maggioranza non sanno fare altro che dedicarsi al loro sport preferito: litigare tra di loro».
La politica non può essere solo propaganda: ne è esempio la questione dell’Imu, dove i tanto sbandierati incentivi per le attività produttive conseguenti all’aumento dell’imposta, hanno dato un risultato clamoroso: zero! Nessuna azienda ha usufruito dei tanti sbandierati sostegni per cui abbiamo visto in città i manifesti con scritto “Grazie sindaco Cabella”. Grazie di nulla! Come avevamo spiegato allora, si trattava di un provvedimento inutile e inapplicabile, che non rispondeva alle esigenze della città e lo zero su quel capitolo ne è la prova definitiva.
Anche i punti interrogativi sulla questione della Tari, da noi sollevata mesi fa, restano tutti, nonostante le dichiarazioni alla stampa di Sindaco e Assessore. Lo stesso consulente nominato dal comune ha confermato i nostri dubbi, e ha messo nero su bianco che il metodo usato dal comune per adottare le aliquote Tari non è conforme alla normativa vigente.
«Questo bilancio produce un avanzo enorme – ha detto Tedeschi – di risorse che erano disponibili, che erano già state affidate agli uffici e che gli assessori non sono stati in grado di spendere a favore della città. Almeno un milione e mezzo di euro lo scorso anno potevano essere investiti sulla città e non lo sono stati».
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