I presidi della rete Libera di Alessandria hanno sottoposto ai candidati Sindaco della Città di Alessandria una piattaforma di 6 proposte, denomina AL6, chiedendo agli aspiranti primi cittadini di prendersi l’impegno formale di sostenere le proposte. Il primo punto prevede che i candidati si impegnino a non candidare “persone rinviate a giudizio o condannate, anche solo in primo grado, per reati di mafia o contro la pubblica amministrazione; chiediamo che non siano candidate anche persone rinviate a giudizio o condannate in primo grado per delitti non colposi contro la persona o il patrimonio”.
La legge prescrive che i curriculum e i certificati penali dei candidati al consiglio comunale siano pubblicati sul sito del comune prima delle elezioni, in modo che gli elettori possano avere informazioni ufficiali sulle persone che chiedono il loro voto.
I candidati che hanno sottoscritto il primo punto sono Gianfranco Cuttica (Lega), Vincenzo Costantino (Italexit) e Giovanni Barosini (Azione e Italia Viva). Giorgio Abonante (centro sinistra) ha accettato tutte le proposte di AL6, tranne la prima, perché ritiene necessario aspettare tutti i gradi di giudizio. Angelo Mandelli (popolo della famiglia) si è rifiutato di soscrivere l’accordo.
Durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa hanno suggerito si giornalisti di andare a verificare, prima del voto, se i candidati sindaco avevano rispettato il primo punto, l’unico verificabile ancora prima del voto.
I nomi
Siamo andati a leggere tutti i certificati penali dei 531 candidati al consiglio comunale. I pregiudicati in lista sono cinque.
Si tratta di Roberto Gallinaro e Gaspare Trevisan per la lista Alessandria Viva (a sostegno di Barosini); Codraro Barbara (UDC a sostegno di Cuttica); Bruno Palermo (Lista civica per la nostra città a sostegno di Cuttica); Elena Giordan (Italexit a sostegno di Costantino). Nessuna persona con precedenti in lista per Abonante (centro sinistra) e Mandelli (Popolo della famiglia), che non avevano peraltro sottoscritto l’impegno a non presentare pregiudicati.
Ovviamente, il fatto di essere pregiudicati non rende le persone meno votabili, o tantomeno incandidabili o ineleggibili. Stupiscono però alcuni candidati sindaco che hanno sottoscritto impegni senza in realtà sapere se avevano, o meno, pregiudicati in lista.
Gli attivisti di Libera hanno annunciato che, successivamente all’elezione, dopo 6 mesi dal voto, andranno dal candidato sindaco eletto a verificare lo stato di attuazione degli impegno sottoscritti.
I dati dei certificati penali dei candidati sono consultabili sul sito istituzionale del comune di Alessandria, nella sezione Elezioni Trasparenti
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