Ricordate tutti il rumenta-gate? Lo scorso anno i novesi hanno subito un aumento del 9,6% della tariffa rifiuti per le utenze domestiche “grazie” al fatto che il comune ha deciso di non seguire il Piano economico finanziario predisposto dal Csr seguendo le indicazioni di Arera, l’autorità di regolazione della tariffe.
Quest’anno il comune ha “deciso” di seguire la legge e usare il Pef del Csr e… sorpresa! La tariffa rifiuti scende, e torna al valore del 2020.
Le tariffe rifiuti per il 2022 avrebbero dovuto essere approvate nello scorso consiglio comunale, ma il fatto che ancora una volta l’assessore Moncalvo non abbia saputo rispondere alle domande dei consiglieri di opposizione ha fatto sì che il voto venisse rimandato (su proposta di Lucia Zippo del Movimento 5 stelle), in attesa dello svolgimento della commissione bilancio che è stata convocata per venerdì 10 giugno.
Le tariffe per il 2022 quindi non sono state approvate, ma i prospetti sono stati comunque distribuiti ai consiglieri. Da quelle tabelle si evince che la tariffa Tari per quest’anno (sempre che l’assessore riesca a farla approvare, cosa non scontata visto il recente andamento dei consigli comunali) relativamente alle utenze domestiche è di 2,78 euro al metro quadrato, contro i 3,07 dello scorso anno. L’anno precedente, nel 2020, la tariffa era di 2,80 euro. Si torna insomma alla normalità.
Allegata alle delibera Tari, c’è anche la relazione del presidente del Csr Angelo Ravera, che scrive nero su bianco, relativamente alla Tari dello scorso anno: “tale atto, illegittimo rispetto alla regolazione vigente, comportava tariffe superiori al valore validato dal CSR”. Ravera torna sulla questione scrivendo: “Come infatti comunicato ad ARERA dallo scrivente Ente, il Comune di Novi Ligure ha assunto nel 2021 deliberazioni tariffarie non legittime in quanto non coerenti con le predisposizioni validate dall’ETC. Tali predisposizioni, rispetto alle quali lo scrivente ETC attende le verifiche di ARERA in quanto ente competente all’approvazione delle stesse, presentavano valori maggiori rispetto a quelli approvati”.
Pensare che nel febbraio scorso Moncalvo aveva dichiarato a “Panorama di Novi” che la questione era chiusa e che i novesi avevano pagato la cifra corretta.
Non è la prima volta che i leghisti novesi comunicano con i cittadini in maniera “originale”. Anche lo scorso anno, quando la tari venne aumentata del 9,6%, in città vennero affissi manifesti con l’immagine del sindaco che veniva ringraziato per aver evitato un aumento del 16,8%. Questo perché le tariffe Tari erano state portate una prima volta in consiglio con un aumento del 16,8%. Le tariffe vennero poi ri-sottoposte al consiglio con un aumento più contenuto, e ne uscì il fantasioso manifesto.
Un po’ come se quest’anno, dopo aver aumentato in maniera discutibile le tariffe lo scorso anno, e essere tornati nel solco delle norme quest’anno, facessero un manifesto vantando una riduzione della tariffa (speriamo di non avergli dato l’idea).
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Un commento su “Il comune si adegua al metodo Arera e la Tari (come volevasi dimostrare) scende.”
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L’aumento di oltre il 16% fu bocciato dal consiglio a dicembre 2020 e Cabella voto’ a favore dell’aumento. Altro che ringraziamenti, merita un suono di bocca non proprio armonico…