Un appassionante e misterioso viaggio tra passato e immaginazione, toccando alcune tra le città più affascinanti d’Europa, come Parigi e Praga, passando per la Spagna, l’Italia e la Camargue. Una ricerca che trae energia da una forza universale: l’amore.
Con questa storia avvincente, Gianfranco di Somma, primario chirurgico presso l’ospedale di Novi Ligure e già autore di numerose pubblicazioni e testi di divulgazione scientifica, si affaccia nel mondo del romanzo. La ragazza del circo è, infatti, il suo primo lavoro “non scientifico” che indaga l’animo umano e tenta di raccontare la magia delle relazioni che durano nonostante il tempo e la distanza. Pur essendo completamente svincolata dal settore sanitario, l’autore ammette che, al termine del romanzo, esiste comunque un riferimento al tema della medicina. Il libro è stato presentato al salone del Libro di Torino lo scorso maggio.
Abbiamo chiesto al Dottor Di Somma, quale sia stata la motivazione a scrivere un romanzo.
«Diciamo che in passato , oltre a numerose pubblicazioni scientifiche, ho curato spazi editoriali divulgativi non necessariamente concernenti la mia professione medica. In sintesi, scrivere mi è sempre piaciuto. L’idea di questo romanzo è in realtà nata qualche anno fa, quasi spontaneamente, motivata dal fatto che, in fondo, ognuno di noi ha un desiderio inconscio di ricordare, rivedere cose e persone del passato, chiedersi che fine hanno fatto, arrendendosi poi all’ evidenza che non c’è mai tempo per rincorrere il passato, essendo tutti noi immersi nel presente. Ecco, io ho voluto reincarnare nel personaggio principale proprio questo bisogno di ricordare e rivivere qualcosa che si è inesorabilmente perduto».
Un’altra domanda che gli abbiamo posto, è come sia riuscito a conciliare la scrittura dell’opera con una professione tanto impegnativa.
«L’idea del libro è nata alcuni anni fa, ma tutte le volte che provavo a scriverlo venivo interrotto dagli incalzanti e continui impegni di lavoro. Quando pensavo che l’idea di questo romanzo sarebbe rimasta tale, purtroppo il lock down per il Covid mi ha fornito paradossalmente un po’ di tempo per riuscire a scrivere in modo più continuativo. In quelle terribili giornate, una volta esauriti i gravosi impegni ospedalieri, non sono esistiti impegni mondani, ristoranti, incontri con gli amici, e questo ha fatto sì che rimanesse nella giornata qualche spazio per scrivere».
“La ragazza del circo” è un’ ulteriore testimonianza dello slancio creativo che il periodo di pandemia ha stimolato in alcune persone, non ultimi i medici, nonostante le pressioni e forse proprio per sopportare meglio una realtà tanto incerta e devastante come quella della lock down.
Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi
Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone