Quando si fanno scelte di destra, esultano i sindaci di destra. È quanto accade a Tortona, dove il sindaco Federico Chiodi è felice per la decisione dell’Asl AL di privatizzare tre reparti dell’ospedale cittadino: il servizio di riabilitazione, l’ambulatorio ed il Dea (pronto soccorso).
L’Asl di Alessandria ha avviato la procedura per affidare tramite gara per ben 9 anni i tre reparti per la cifra di base d’asta di 49 milioni e 500 mila euro.
Precisamente, al soggetto aggiudicatario verranno affidati completamente il nuovo reparto di recupero e riabilitazione funzionale con prestazioni di riabilitazione specialistica di tipo motorio e le relative prestazioni di tipo ambulatoriale con dotazione di personale medico, infermieristico, riabilitativo e di supporto; richiesta inoltre la gestione della piattaforma ambulatoriale (collegata al Pronto Soccorso nelle ore diurne) per le specialità Cardiologia, Neurologia, Allergologia – Pneumologia, Dermatologia, Gastroenterologia e Reumatologia, anche qui con dotazione di personale medico, infermieristico e di supporto. Infine, affidata la gestione del Pronto soccorso di Tortona 24 ore su 24 con dotazione di personale medico.
Molto soddisfatto il sindaco di Tortona Federico Chiodi: «La buona notizia è che Asl e Regione Piemonte investiranno quasi 50 milioni di euro nel nostro ospedale per i prossimi nove anni: oltre 5 milioni all’anno non soltanto per gestire il nuovo reparto di Riabilitazione, a lungo atteso, ma anche per potenziare una serie di servizi ambulatoriali, senza dimenticare che il Pronto Soccorso da tempo versa in gravi difficoltà a causa della cronica assenza di personale. L’Ospedale di Tortona non viene ‘privatizzato’, ma rimane sotto il controllo della Sanità pubblica, aprendo però alle professionalità che il settore privato può garantire in un momento in cui non solo l’Asl della nostra provincia, ma tutto il Sistema sanitario nazionale attraversa grandi difficoltà per l’assenza di medici e infermieri».
Ben di diverso avviso i politici di centro sinistra. Il Consigliere Regionale Domenico Ravetti, insieme al collega e Vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi, ha sollecitato la Giunta Regionale dopo la notizia “appresa dagli organi di informazione che, dopo una lunga attesa e non pochi solleciti, l’Asl di Alessandria ha predisposto gli atti per bandire la gara per consentire che una parte dell’Ospedale di Tortona venga gestito dai privati, ammesso che il bando, come già accaduto ad altri, non vada deserto”.
“Di fronte a questa notizia pensiamo che sia normale che vengano poste pubblicamente alcune domande: la privatizzazione di ambulatori e pronto soccorso è un indirizzo dell’Assessorato regionale alla sanità? E, nel caso in cui la risposta fosse affermativa, vorremmo sapere se il modello di sanità che ha in mente il centrodestra sia quello di mettere sul mercato tutto quello che non riesce più a gestire e cederlo al miglior offerente. Questo disegno che, per ora riguarda Tortona, fa parte di una strategia del centrodestra che coinvolgerà tutto il Piemonte?”
“Ribadiamo ancora una volta – concludono i Consiglieri regionali Pd – l’importanza di una sanità pubblica, forte e moderna, una sanità in grado di rispondere correttamente e tempestivamente alle necessità dei cittadini. Sarebbe importante impegnarsi per ridisegnare questa sanità, per potenziare i nostri presidi ospedalieri e non spezzettarli, cedendoli ai privati. Non occorrono miracoli per rilanciare il nostro sistema sanitario e adeguarlo ai nuovi tempi, alle nuove esigenze, alle nuove richieste, ma buon senso e volontà”.
Il capogruppo di LeU alla Camera Federico Fornaro ha chiesto di fermare il bando per la privatizzazione parziale dell’ospedale di Tortona.
“Una scelta di parziale privatizzazione della sanità pubblica tortonese che viene assunta al di fuori di un piano strategico e di un confronto nelle sedi istituzionali con i sindaci. Si chiede quindi all’Asl AL il ritiro della delibera e il blocco delle procedure del bando.
Sarebbe anche utile che l’assessorato regionale alla Sanità della Regione Piemonte si esprimesse su questa scelta e soprattutto sul futuro della rete ospedaliera e del potenziamento della rete della medicina territoriale nella provincia di Alessandria, grazie ai fondi del PNRR”.
Scopriremo con il tempo se la privatizzazione (per ora parziale) dell’ospedale di Tortona rappresenti, per la giunta di centro destra che guida le Regione Piemonte, un modello da esportare anche negli altri ospedali (vedi Novi Ligure) oppure no.
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