Rave a Predosa, ormai è tardi per fermarlo. Si spera nella pioggia. 

Arrivano a gruppetti, a piedi, da Novi e da Ovada. Li riconosci dagli abiti abbondanti e dai vestiti colorati. Sono i ragazzi del rave, che stanno cercando di raggiungere la zona dell’appuntamento. Ancora un volta, dopo i due eventi a Pozzolo all’inizio degli anni 2000, il mondo “clandestino” del rave torna dalle nostre parti, ancora una volta rigorasamente all’insaputa di autorità e forze dell’ordine.

Sono arrivati la notte scorsa, in un grande prato dietro la zona industriale di Predosa. Ormai sventare l’evento non è più possibile, alle forze dell’ordine non resta che cercare di contenere i danni. 

La festa comincia oggi, e andrà avanti per tutta la giornata di ferragosto. Carabineri, Polizia e uomini della protezione civile sono presenti, ma non possono fermare le migliaia di giovani che stanno raggiungendo, i più a piedi, il luogo prefissato, fatto conoscere attraverso chat su telegram all’ultimo momento in modo che sia impossibile bloccare l’evento sul nascere. 

Nella mattinata è stata chiusa la provinciale, ma ora è stata riaperta.

«Speriamo nella pioggia» si lascia sfuggire uno degli agenti sul posto, augurandosi che le previsioni meteo siano confermate e che il maltempo dia una mano a far desistere chi sta partendo per raggiungere il rave. Il grosso degli arrivi è previsto per oggi pomeriggio, ma già ora lungo la statale da Novi a Basaluzzo sono tanti i gruppi di giovanissimi in arrivo. 

La speranza è che tutto si possa svolgere senza incidenti, senza overdose da sostanze stupefacenti come spesso accade in questo genere di eventi. 

Forte la preoccupazione della popolazione di Predosa, che chiede agli agenti se sia possibile mandarli via. Ormai, è troppo tardi. 

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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