È ritornata la Festa dell’Unità, dopo la lunga assenza per la pandemia che ci ha costretto a limitare la socialità. Una tre giorni organizzata dal Partito Democratico nella splendida piazza dell’Indipendenza, cuore pulsante della città.
Se c’è un modo per avvicinare una formazione politica alla cittadinanza è senza ombra di dubbio una festa a carattere popolare: il piacere di cenare in piazza con la famiglia e con gli amici, mentre si gustano specialità classiche del posto è una attrazione e un piacere a cui non si può rinunciare. Infine la musica, il ballo completa in bellezza la serata. Tutti ne siamo attratti indipendentemente dalla tendenza politica.
Anche in questa occasione il pubblico non si è fatto desiderare, presenziando numeroso, e restando in paziente attesa che si liberasse il tavolo.
La Festa dell’Unità è una classica storica delle serate d’intrattenimento estivo e ha contribuito non poco all’avvicinamento della popolazione alla politica e la sinistra, particolarmente brava, ha ottenuto un notevole successo con la sua straordinaria capacità organizzativa: il buon cibo, i numerosi giovani volontari, dibattiti e divertimento hanno permesso un’aggregazione di intendi che ha consentito al partito di conservare e compattare il famoso zoccolo duro che lo rende sempre protagonista nell’agone politico, e il successo di questa tre giorni lo ripropone e conferma ampiamente.
Poter inoltre scambiare senza formalismi opinioni con personaggi di notevole importanza, dell’agone politico sia nazionale che locale, avvicinare senatori e deputati in carica che si ripropongono e sentire, in un clima confidenziale, le loro argomentazioni è anche una occasione per acquisire convinzione a chi dare il nostro voto. Non mancano alla passerella di nuovi aspirante tutti impegnati a cercare consensi sulla bontà delle loro proposte.
Nell’ultima serata, grazie all’impegno del prof. Andrea Vignoli è stata inserito un momento di confronto con i cittadini; i quali hanno potuto esprimersi, seppure con tempo contingentato, su libere problematiche. L’iniziativa è stata molto apprezzata dal pubblico e numerosi sono stati quelli che hanno espresso le loro opinioni.
Tutte degni di attenzione, su problematiche reali. E’ sicuramente un’iniziativa che sarà riproposta, dandogli maggior spazio anche in relazione al gradimento ottenuto.
In questa tre giorni hanno inserito una novità straordinaria, che non può non essere apprezzata: l’aggregazione di bambini attorno a dei tavoli, con pennelli a colori, sotto la guida d’insegnanti a cimentarsi con la magia di colori e forme, in un clima di allegria. Coinvolgendo i genitori e nonni, che gioivano per le prodezze dei figlioli.
L’iniziativa è stata curata dall’associazione “Laboratori d’arte” di Novi Ligure , nata nel 2001. Attuale presidente, la brava pittrice Vilma Borra, vice Luisa Murtas. Docenti Roberto Pochettini, Andrea Chiappini e Anna Cesura, quest’ultima per la decorazione della ceramica.
Il Laboratorio d’arte è stato promotore di altre iniziative in passato di notevole interesse , come la galleria virtuale di “Bonassola”: nata dall’idea del presidente Vilma Borra e dell’indimenticabile Poppy Posillipo, personaggio straordinario prematuramente scomparso.
Il laboratorio d’arte è diventato un punto di ritrovo dove artisti di notevole talento si mettono a disposizione, gratuitamente, per tutti coloro che vogliono cimentarsi nell’arte e scoprire magari talenti che diversamente resterebbero sconosciuti. Possono partecipare tutti, indipendentemente dall’età. È una vera scuola che arricchisce la nostra città e contribuisce ad una aggregazione, per un ampliamento culturale ma soprattutto umano e non è un fatto di secondaria importanza in una società che tende a diventare sempre più individuale, pressata da crisi che lasciano intravedere ombre buie.
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