Solo partendo dai bisogni dei cittadini la sinistra ritroverà la sua bussola

Caro Moscone, ho letto con interesse gli spunti che hai ospitato attorno al ruolo della sinistra oggi. Cerco perciò di dare il mio contributo. Le elezioni del 25 settembre ci consegnano un parlamento dominato dalla destra conservatrice, un successo indiscutibile della Meloni, che è riuscita a portare FdI ad essere il primo partito in Italia. 
Il Pd ne esce sconfitto e terribilmente ridotto (qui spezzo una lancia a favore di Letta che purtroppo ha ereditato un partito la cui base da tempo si stava erodendo) seppure prima forza di opposizione 

Cosa fare ora?

Significativi sono, in questo senso, due trend elettorali di questi anni. Il primo, l’elevata fluidità che ha significativamente bocciato tutti i partiti che si sono alternati al governo e la forte la disaffezione al voto. Entrambi questi fenomeni ritengo siano figli di un sentimento di sfiducia nel futuro, di disillusione rispetto al fatto che le cose possano cambiare; sentimento del paese ben fotografato in più di una occasione dall’Istat, (vedi ad es LaStampa 09Luglio2022, “L’Italia povera dell’Istat e sfiducia dei cittadini”, di C Saraceno)

Un primo suggerimento allora è quello di accantonare una volta per sempre il termine populismo, che nel suo utilizzo sembra sempre più indirizzato ad una difesa del privilegio che ad altro e di guardare al corpo elettorale con maggiore umiltà, andando come dicono gli americani, alle radici dell’erba.

Io penso che il Pd, la sinistra, debbano riappropriarsi della categoria del conflitto sociale fatto di interessi e valori contrapposti, motore del progresso e del cambiamento. 
Ciò vuol dire parlare senza ambiguità di ambiente, giustizia sociale, del ruolo dello Stato, facendosi interpreti del cambiamento 
Soprattutto vuol dire tornare a confrontarsi con la gente, vuol dire prendere sul serio il senso di giustizia delle persone. 
Il Pd deve, con voce chiara, denunciare le ingiustizie dell’oggi, come ad esempio il bisogno abitativo insoddisfatto, la situazione di precarietà in cui si trovano i rider, la condizione delle partite Iva ed il mancato sviluppo del Sud etc. 
Solo partendo dai bisogni, senza ‘spocchiosità’, trovando un bilanciamento tra mercato e protezione sociale, la sinistra riformista troverà di nuovo la sua bussola

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Francesco Andronico

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