Ce ne eravamo occupati per primi noi del Moscone nel giugno scorso, quando avevamo scritto che la cooperativa Almantea di Vercelli cercava medici da inserire nei Dea della provincia, tra cui quello di Novi, pagandoli 800 euro al giorno.
Oggi la questione torna alla ribalta grazie ad un articolo di Stefano Rizzi de “Lo Spiffero” che ci dà notizia che presso il Dea di Novi è stata messa in servizio anche una dottoressa che però risulta sospesa dall’ordine dall’esercizio della professione medica.
È incredibile che né la società appaltante, né l’Asl, abbiano fatto verifiche sul nome all’ordine dei medici, che è un elenco pubblico, per verificare che la dottoressa avesse le “carte in regola” per lavorare.
Il problema della carenza di medici è urgente, e la cooperativa Almantea -costituitasi solo a febbraio scorso – ha preso l’appalto della fornitura di medici ai Dea di tutta la provincia di Alessandria. Pare che a Novi si sia impiegato anche un medico di età particolarmente avanzata, e con alle spalle una lunga esperienza di anatomo-patologo: insomma, uno che aveva sempre fatto autopsie!
Lo Spiffero nella sua inchiesta ci dà notizia che la cooperativa Almantea è presieduta da Patrizia Piantavigna, moglie del dottor Giuseppe Cannata, consigliere comunale a Vercelli per Forza Italia, già condannato a 4 mesi di reclusione per aver chiesto sui social la morte di gay e lesbiche (alla faccia del giuramento di Ippocrate).
Tutti i dettagli sull’articolo dello Spiffero https://lospiffero.com/ls_article.php?id=67378
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