Brioche e cappuccino

Il cittadino semplice, già Segretario della Lega ‘d Neuve, non pago di aver irritato (usando un eufemismo) i dirigenti Acos con lo scivolone sulla questione del gas, ora ha dilettato i lettori offrendo le sue riflessioni, affidate ad un social network, in merito alla questione sulla ripartizione dei fondi compensativi per le opere del Terzo Valico. Sostiene infatti che la (secondo i cattivi della sinistra) “regalia” ad Alessandria di almeno cinque milioni di euro sia stata sancita da un accordo sottoscritto tra i Sindaci interessati. 

Questa affermazione, va subito chiarito, corrisponde al vero.

Il problema, però, sta a monte, ovvero a prima della firma di tale accordo, ossia al momento in cui c’è stata la trattativa sulla ripartizione dei fondi medesimi. Al tempo il Comune di Novi, se non si ricorda male, era gestito da persona nota al cittadinosemplice per discendenza genealogica; insieme al fido scudiero (nonché fotografo), avevano abdicato a giocare il ruolo che gli competeva, ruolo che, invece, gli ingenui (nonché vituperati) amministratori precedenti avevano giocato, in quanto Novi è il Comune più “danneggiato” dal passaggio della linea ferroviaria, mentre Alessandria non è affatto percorsa dal Terzo valico ed ospita soltanto una cava per il materiale di risulta. Tanto perché si sappia.

Dunque, Novi avrebbe dovuto ricevere la quota maggiore di quei fondi che, guarda caso, si chiamano oneri compensativi. Lo spiega il ragionamento stesso, direbbe la Signora Coriandoli (al secolo Maurizio Ferrini): si tratta di fondi atti a compensare il “consumo”di territorio generato dal passaggio della linea ferroviaria.

Sempre perché si sappia, la linea ferroviaria è lunga circa 53 chilometri, di cui una decina insistono sul territorio di Novi, mentre su Alessandria non impattano neppure per un metro. I chilometri, su Novi avrebbero potuto divenire anche cinque in più se l’allora Sindaco Giampaolo Cabella avesse ottenuto il ripristino del cosiddetto Shunt, fatto eliminare da chi amministrava prima, onde limitare l’impatto ambientale e collegare lo scalo di San BovoSempre perché si sappia. 

Si ricorda che una delle prime iniziative dell’allora Sindaco era stata un viaggio a Roma, intrapreso in compagnia della Assessora agli Affari sociali, proprio per chiedere il ripristino dello Shunt. Si era trattato del primo flop della “amata” Giunta: l’allora Sindaco era tornato all’ovile con le pive nel sacco. Sempre perché si sappia.

Per le motivazioni di cui sopra, il Comune di Novi avrebbe avuto molte ragioni per “picchiare i pugni sul tavolo” ed ottenere, durante la trattativa, la quota più alta di indennità. Invece, nella ripartizione suddetta, Novi ha ricevuto soltanto 4 milioni e 819 mila euro, mentre il comune di Alessandria (che, si ripete, non è toccato dalla linea ferroviaria neppure per un metro) si è aggiudicato ben 10 milioni e 250 mila euro. Sempre perché si sappia.

Se invece il Comune di Novi avesse puntato i piedi durante quella trattativa – perché aveva ragioni da vendere – cosa sarebbe accaduto? Indubbiamente tutti sarebbero venuti a più miti consigli, soprattutto chi avrebbe dovuto erogare i fondi, anche perché, si ribadisce, Novi è il Comune che più contribuisce al passaggio della linea ferroviaria. Sempre perché si sappia

Forse per ottenere tale risultato occorreva “tirar fuori” gli attributi … 

E c’è un “ma”. Forse, qualche novese voleva favorire (per ordini superiori?) l’alloraSindaco Leghista alessandrino, il quale, per primo, si sarebbe sottoposto al giudizio degli elettori (e si sa come è andata a finire); nel contempo, sempre forse, qualche altro alessandrino voleva consolidare il proprio potere a Roma, Milano ed Alessandria. 

A quel tavolo di trattativa pare sedesse il noto auto-fotografo, all’epoca Colonnello del Sindaco, oggi anch’egli declassato a semplice cittadino, il quale riportò a casa – non se ne abbia a male – quello che gli altri gli hanno dato. Forse, aveva premura di realizzare il Museo del Cioccolato tanto sbandierato, ma poi naufragato, in quanto, a rompere le uova nel paniere, ci si era messo il Mungitore, che aveva ottenuto dal nonno dell’attualecittadino semplice di spostare i quattrini disponibili sul progetto di recupero della Cavallerizza (probabilmente con la speranza di blandire il Mungitore, nel frattempo passato all’opposizione). E mentre selfie-man e Mungitore litigavano, Alessandria, come si dice, “pucciava” la brioche nel cappuccino. Sempre perché si sappia.

Caffè riscaldato e amaro

Nella discussione è anche intervenuto – tirato per i pochi capelli – l’auto-fotografo, a cui, invece, è stato chiesto che fine avesse fatto la “tangenzialina”, ovvero la circonvallazione di Novi. Il cacciatore di deiezioni canine (si ricorda questa sua specialità) ha risposto, testualmente: Siamo in attesa del progetto da parte di RFI”.

Quel “siamo” parrebbe essere letto come un pluralis maiestatis, quasi che il soggetto fosse ancora in carica (“Antani come Antani come se fosse Vice-Sindaco”, avrebbe detto il conte Mascetti. Cfr. film Amici Miei). A quanto pare, non si è fatto ancora una ragione di essere stato silurato, in buona compagnia, il 1° luglio scorso. Sarebbe interessante conoscere quali iniziative intraprese all’epocaoltre a scattare fotografie e dare la caccia alle cacche dei cani, per sollecitare il progetto a Rete Ferroviaria Italiana. In tre anni, – oltre un migliaio di giornate – il tempo c’era. 

Diciamolo, sempre perché si sappia, aveva trovato la “pappa pronta”, considerato il fatto che la realizzazione dell’opera era già stata programmata, richiesta e ottenuta, da tempo, da “quelli che c’erano prima” ... Ma l’editto era: “quello che è stato fatto prima bisogna cancellarlo”.

A quanto pare, ha lasciato raffreddare la pappa, che si è pure inacidita.

Caffè di cicoria

Parlando, invece, di poltrone, in città gira la voce che negli alti disegni strategici leghisti (dai quali gli umili mortali restano esclusi), l’attuale Amministratore delegato di Acos avrebbe potuto essere sostituito, alla scadenza naturale del mandato nella prossima primavera, da un personaggio alessandrino (notru? Direbbe Bastiano in piazza Dellepiane), naturalmente di fede leghista. E così la frittata sarebbe stata fatta … non si vuole pensare che il personaggio in questione sarebbe stato colui che, a suo tempo, contestava il debito vantato da Acos nei confronti di Amag … 

Si narra che la geniale idea fosse scaturita dopo la fragorosa caduta leghista al Comune di Alessandria, avvenuta il 21 giugno scorso, che avrebbe trascinato anche il successivo azzeramento degli incarichi nelle aziende collegate a tale Comune, a suo tempo stabiliti dal decaduto Sindaco. 

Nei giorni immediatamente successivi alle elezioni alessandrine, in fretta e furia, considerato che non c’era tempo da perdere, pare fosse stato “elaborato” il genialedisegno; ma, come è noto, il 1° luglio si è verificata anche la disastrosa caduta della Giunta novese.

E tutto è andato a carte quarantotto. 

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