Dolci terre 2022, un successo con qualche mugugno

Ripensando  ai lunghi mesi in cui il nostro centro fieristico è stato adibito a centro vaccinale, apre il cuore girare tra le bancarelle di Dolci Terre di Novi edizione 2022. 
Dopo un avvio in sordina venerdì, nelle giornate di sabato e domenica il successo del pubblico è stato notevole e di conseguenza gli espositori. 

Non potevano mancare i mugugni, ovviamente. Da parte del pubblico, perchè il numero degli espositori è stato inferiore a quello a cui erano abituati negli anni passati, e da parte degli espositori stessi per la scelta di ridurre a soli tre giorni la durata della manifestazione. 

«Venire a Dolci Terre comporta uno sforzo organizzativo notevole – ci ha detto un espositori di Valenza – e quindi avremmo preferito qualche giorno in più, per massimizzare il profitto»
Anche sulla scelta del periodo ci sono state lamentele. «In passato l’evento cadeva in corrispondenza della festa dell’8 dicembre, con il 7 che a Milano è festa per Sant’Ambrogio e questo faceva si che arrivassero clienti anche da Milano». 
Qualche polemica anche per il costo. «Quest’anno si pagava 280euro per tre giorni, nelle edizioni passate 240 per 4 o 5 giorni. L’aumento è stato significativo». 

Un plauso va sicuramente agli allievi del corso enogastronomici del Ciampini – Boccardo (nella foto) e ai loro insegnanti, che hanno organizzato e gestito magnificamente il ristorante/laboratorio ex Bunet di fianco al centro fieristico.
Comunque la si guardi, rispetto alla edizione dello scorso anno in un tendone nel cortile di palazzo Dellepiane, Dolci Terre 2022 è stata fantastica. Avanti così! 

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