L’Epifania, si sa, tutte le feste porta via, ma non cancella la memoria; si ripercorrono quindi i “primati” della fine anno 2021 e dei primi mesi 2022 di quella che fu la maggioranza, discioltasi con la calura estiva.
Alla fine del 2021 non era stata effettuata l’annunciata festa di Capodanno in piazza Pan di Spagna, causa Covid; la decisione era stata assunta dall’allora Presidente del Consiglio, per tutelare la salute dei cittadini, mentre Palazzo Pallavicini era silente; Sindaci di altre località avevano anticipato la decisione di Draghi, ma non il “decisionista” Sindaco di Novi.
Nella riunione dell’ultimo Consiglio comunale del 2021 si era dibattuta la questione delle “milionate” vantate da Acos-Gestione Acqua nei confronti dell’azienda alessandrina Amag. Taluni – e non certo per bontà natalizia – avrebbero voluto “chiudere un occhio” sul credito avanzato da Acos, e gli alessandrini, dopo la regalia dei fondi compensativi del Terzo Valico, attendevano fiduciosi. Nella granitica maggioranza, però, non tutti erano d’accordo: generosi, si disse, fossero i leghisti nostrani, nonché alcuni dirigenti dell’azienda novese.
Per i cittadini il 2021 si era chiuso con una certezza: avrebbero pagato circa il 10% in più sulla tassa rifiuti, aumento contestato dall’opposizione, perché considerato illegittimo. E pensare che l’allora maggioranza aveva dichiarato di voler ridurre le tasse (un po’ come l’attuale Presidente del Consiglio, che prima, dall’opposizione, voleva ridurre le accise sulla benzina, mentre ora ha aumentato il prezzo della stessa). Il 10 gennaio 2022 la “solidità” del governo cittadino, dopo vari giri di valzer fra gli Assessori (tre diversi Assessori al Bilancio in tre anni ed altri “dimissionati”), era nuovamente messa in discussione: veniva sfiduciato il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Servizi alla persona, nominato dopo le elezioni del 2019.
Il 21 febbraio, Cabella & Co non riuscivano a far approvare la proposta di gemellaggio con la città russa di Boroviči: da giorni soffiavano venti di guerra tra la Russia e l’Ucraina … ma forse costoro non se ne erano accorti.
A testimoniare l’ascesa al potere di Cabella permaneva, ad imperitura memoriam, il catafalco di via Paolo da Novi.
Sempre nel medesimo mese di febbraio, da Palazzo era giunto l’annuncio della possibile vendita di beni immobili comunali per pagare gli aumenti delle bollette del gas (dovuti alla guerra scatenata dai russi); ma non si erano accorti che gli eventuali quattrini recuperati dalla vendita dovevano, per legge, essere spesi esclusivamente per investimenti, e non già per la spesa corrente.
Inoltre, a distanza di tre anni dall’insediamento della nuova Amministrazione, la gestione degli impianti sportivi da parte del Comitato SportinNovi continuava ad essere questione di conflitto nella maggioranza (o presunta tale). Migliaia di atleti, e relative famiglie, se ne domandavano le ragioni. Semplice: il Comitato, costituito da volontari, era stato istituito da quelli che c’erano prima. La furia distruttrice dei vincitori del 2019, forse, avrebbe voluto sostituire il Comitato con una gestione privata … ma poi devono essersi accorti che sarebbe stata una spesa ben più onerosa.
Nel contempo il neo-Assessore pensava al Bilancio 2022, che aveva pensato di approvare entro la fine del 2021; e su quello continuava a meditare …
A seguire, dal cilindro del nipote del Sindaco era uscita la proposta di realizzare un inceneritore per lo smaltimento dei rifiuti… e pensare che solo nel mese di gennaio era partita la raccolta differenziata della rumenta (rinviata dall’ottobre 2019 da loro stessi medesimi). L’idea venne successivamente cassata in Consiglio comunale, solennemente e all’unanimità (ovvero da tutti, leghisti compresi), ma, come se niente fudesse, la proposta continuò ad essere rilanciata dalla destra, alla faccia del popolo sovrano.
Ancora, era stato nuovamente annunciato che, entro la fine del mese di aprile, sarebbe stato approvato il Bilancio comunale; non si trattava del giorno primo aprile, ma era egualmente un bel pesce. E non se ne fece nulla. Senza contare che, precedentemente, il Consiglio comunale aveva bocciato alla solida maggioranza il documento di programmazione, propedeutico all’approvazione del Bilancio stesso.
In merito allo scalo ferroviario di San Bovo, l’inerte Amministrazione novese, nel mese di marzo, era stata criticata dai Sindaci del novese. Uno fra questi, non sospettabile di connivenza con la sinistra, aveva dichiarato: “Non ho capito la politica del Comune di Novi e le sue varie richieste e se c’è stata una linea su Novi San Bovo. Penso che, oggi, lo scalo di San Bovo non stia da nessuna parte”.
A maggio, in attesa del Bilancio di Previsione, era stato portato in Consiglio quello consuntivo. L’Assessore al Bilancio, ormai rodato, non aveva risposto alle domande degli oppositori, i quali facevano notare che, nel 2021, per lo Sport non erano stati spesi* ben 134.000 euro, né tantomeno ben 170.000 euro per la Biblioteca. Né erano stati spesi* 130.000 euro ricevuti dallo Stato per l’emergenza Covid, e, ancora, oltre 270.000 euro non erano stati spesi* dal settore Affari sociali, proprio in un periodo in cui molte famiglie versavano in difficoltà; ancora, 465.000 euro non erano stati spesi* per il personale comunale, così come del maggior gettito ottenuto con l’aumento dell’IMU (che secondo le fulgide menti doveva andare in aiuto alle attività commerciali in difficoltà) non era stato speso* neppure un euro. Totale: oltre un milione di risorse discrezionali stanziate nel 2021 non erano state spese* (dicasi due miliardi di vecchie lire, fa più effetto).
Sempre nel mese di maggio, il Bilancio di previsione non era ancora stato approvato; si narrava che il giovin Assessore fosse alla ricerca di 8 milioni di euro, atti a far quadrare il cerchio. Il conflitto interno di quella che era stata la maggioranza si faceva sempre più evidente; il nipote del Sindaco litigava con il Mungitore, passato da tempo all’opposizione; la consigliera Chessa, scontenta di Forza Italia, migrava in Fratelli d’Italia; l’Assessore Sisti passava da Forza Italia alla Lega (si diceva con la promessa di essere il futuro candidato Sindaco), scordandosi, però, del 100° anniversario dello scudetto conquistato dalla U.S. Novese, mentre il nipote del Sindaco, evidentemente ignaro che alla squadra di calcio era stata intitolata una piazza fin dal 1990, ne proponeva una intitolazione ex novo.
Il 31 maggio era stato convocato il Consiglio comunale per discutere le tariffe da applicare nel 2023; perdita di tempo e decisione sospesa, in quanto l’Assessore al Bilancio, nuovamente, non aveva risposto alle domande dell’opposizione. Nella proposta pare fosse stato annullato l’aumento della tassa rifiuti, da mesi giudicato illegittimo dall’opposizione, ma sempre fortemente difeso dalla maggioranza: dunque, perché annullarlo?
Frattanto, nipote del Sindaco e Mungitore, per non perdere l’abitudine, tornavano a litigare, questa volta su presunte pressioni esercitate dal primo sulla dirigenza Acos, in merito alla costruzione dell’inceneritore.
Infine: il 30 giugno in Consiglio comunale doveva essere approvato, per grazia ricevuta, il Bilancio di previsione, ma la legge aveva rinviato ulteriormente la scadenza alla fine del mese di luglio. La comunicazione era stata data dal Sindaco, il quale, immediatamente dopo, si era alzato dallo scranno, abbandonando la seduta. Il Presidente del Consiglio comunale, nonostante fosse garantito il numero legale, non aveva concesso diritto di replica ai Consiglieri d’opposizione, i quali, il giorno successivo, si erano dimessi, facendo mancare il numero legale necessario per continuare la legislatura. Amen.
E così il Comune di Novi, per la prima volta dal 1946, è stato Commissariato dal Prefetto. Nuovo primato del centro destra novese!!!
Il Malalingua
*Si scusino le ripetizioni, ma, come dicono a Roma, “Quanno ce vo’, ce vo!”.
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