È ufficiale. Con la discesa in campo di Fabio Garaventa, siamo a 6 candidati a primo cittadino di Novi. I novesi potrebbero far un pò fatica ad orientarsi, da qui al voto. Non è detto, poi, che non spunti anche il settimo candidato.
Ma chi c’è in campo? In corsa solitaria c’è Lucia Zippo del Movimento 5 stelle. La sua corsa non è solo solitaria, ma anche silenziosa: dal giorno della presentazione, nei primi giorni di marzo, tutto tace sul fronte grillino. Ma ognuno fa la campagna che preferisce.
In ordine di apparizione c’è Rocchino Muliere, che si presenta a capo di un centro sinistra unito che lo supporta con 5 liste: circa 80 persone che si muoveranno in cerca di preferenze per se stessi, e per Muliere. La campagna di Muliere prosegue con il percorso di ascolto dei cittadini e di incontro con associazioni, categorie, enti. Per sabato mattina è prevista l’inaugurazione del comitato elettorale, in via Girardengo 27. Successo di partecipazione per il convegno organizzato mercoledì sera in biblioteca dai “20xNovi” sul tema della sanità publica.
Al centro, se non erriamo come collocazione, c’è il terzo polo con Azione e Italia Viva che candidano sindaco Marco Barbagelata, ex presidente della pro-loco del Parco Castello. Anche qui la campagna pare un pò in sordina, se non fosse per le polemiche interne ad Italia Viva con i nuovi coordinatori Gianni Noli e Marcella Fasciolo alle prese con le uscite degli ex Claudia Capodieci e Massimo Laveroni, passati armi e bagagli a destra ma con il proposito di rientrare, prima o poi. Sempre che non trovino la serratura cambiata…
Ma è a destra che c’è davvero da sforzarsi per capire. Da un lato c’è Maria Rosa Porta, sostenuta da Fratelli d’Italia e Forza Italia. Tra i meloniani c’è Marco Bertoli, con la pattuglia di “Solo Novi” (Francesco Bonvini e Cristina Sabbadin), i tre artefici della rumorosa caduta della giunta Cabella.
In Forza Italia non c’è invece Diego Accili, che non ha mandato giù la candidatura di Maria Rosa Porta e anche lui ha traslocato nell’altra destra, quella leghista.
Dall’altro lato della destra novese c’è il nipote dell’ex sindaco Giacomo Perocchio, che guida la Lega con l’appoggio delle liste civiche che dovrebbero metter su Accili e Claudia Capodieci. Curioso il caso di Accili: la scorsa settimana ha tappezzato Novi con manifesti che invitavano a votarlo nella lista di Forza Italia, e ora nello stesso manifesto ha cambiato il simbolo del partito di Berlusconi con quello della sua lista “Novi ligure con Accili” (e con scritto sotto, piccolissimo, “Perocchio Sindaco”). La lista di Capodieci si chiama “Novi adesso Capodieci” e anche qui, compare, piccolino, un “Perocchio sindaco”. Insomma, a vedere i manifesti non si capisce se il candidato sindaco sia Perocchio, Accili o Capodieci.
La discriminante, forse, è il giudizio sul passato: la candidatura di Porta si smarca dal recente passato della giunta Cabella, imbarcando chi l’ha fatta cadere e candidando Porta, che è sempre stata molto critica sull’operato dell’ex sindaco. Perocchio si pone invece in continuità con il nonno, imbarcando il suo ex vice e Accili. Ma imbarca anche Capodieci, che nel 2019 si è candidata a sostegno di Muliere.
Insomma, a destra c’è una continua transumanza da un lato all’altro di personaggi che, parafrasando Pirandello, sembra politici in cerca d’autore. Un turbinio di spostamenti, posizionamenti, e silenzi. Come Oscar Poletto, che a luglio scorso tuonava contro i “traditori” ed ora fa parte del loro schieramento. O Andrea Bidone, che è passato da Forza Italia a Fratelli d’Italia, forse nel tentativo di conservare la poltrona di amministratore in una partecipata Acos.
A destra hanno cominciato a litigare al loro interno all’indomani delle elezioni del 2019, nel 2022 sono riusciti a mandarsi a casa da soli, nel 2023 si presentano separati agli elettori. Ma ognuno si dice sicuro che se si andrà al ballottaggio gli uni sosterranno gli altri. Dalle parti della Porta prevedono di andare al ballottaggio con Muliere, e si dicono sicuri del sostegno di Perocchio e compagnia. Altrettanto dalle parti della Lega, anche loro sicuri di andare al ballottaggio con Muliere e di ricevere, poi, il sostegno dell’altra destra, oltre che (pare) del Movimento 5 stelle. Quel che certo è che, se dovessero vincere, continueranno a far l’unica cosa che hanno dimostrato di saper fare bene: litigare tra di loro.
Dulcis in fundo, è arrivata la candidatura di Fabio Garaventa, alla guida di Popolo Libero e Sovrano (Po.Li.S.), che imbarca anche Franco Ciliberto di Italexit. Una candidatura che si piazza anche lei, senza dubbio, sul diviso fronte della destra.
In totale, se abbiamo fatto i conti giusti, dovremmo trovare circa 15 liste collegate ai 6 (per ora) candidati sindaco, per un totale di circa 250 candidati al consiglio comunale.
Per ora sono solo 6 le liste che sono state presentate: quella del Movimento 5 stelle, le 4 a sostegno di Muliere (ma dovrebbe arrivarne una quinta) e quella di Forza Italia. Delle liste della Lega, di Fratelli d’Italia, di Accili, Capodieci, Garaventa, eccetera per ora non si sa nulla, e mancano poco più di 15 giorni alla scadenza dei termini di presentazione. Ce la faranno?
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