Questo primo trimestre dell’anno ci ha presentato avvenimenti che non potranno non influire sulla vita politica del Paese e di conseguenza influenzare scelte che potrebbero rivelarsi significative per gli assetti locali.
A livello nazionale, il centrodestra dopo aver conquistato il potere, promettendo di tutto e di più, si trova a governare e di fatto non sa che pesci pigliare anche se l’informazione interessata ce lo dipinge in continua ascesa. Una delle cause che contribuirono all’affermazione elettorale fu un oltranzismo all’immigrazione; riuscirono a convincere molti, forse troppi che era necessario il blocco navale. Come è facile far leva sui sentimenti più oggettivamente abbietti? La realtà poi presenta altri aspetti, e ne vediamo le tragiche conseguenze. Comunque non mancano di cinismo.
Il cosiddetto centro sinistra , diviso su tutto, ce l’ha messa tutta per far vincere la destra, ma le ragioni sono molteplici e vengono da lontano. E’ cominciato con l’avvento del Berlusconismo, inizialmente visto come il male assoluto, per poi considerare che in fondo in fondo non era così male: gli interessi di casta venivano comunque salvaguardati e su quel versante ci si poteva intendere a meraviglia. Non per caso i diritti dei lavoratori sono stati trascurati, salvaguardando quelli dei loro rappresentanti se no come sarebbe stato possibile da trent’anni bloccare le retribuzioni ?
Il centro destra mette in campo il lavoro interinale, il centro sinistra le associazioni delle imprese partecipate. Ma questo è un discorso che merita una approfondita riflessione per capirne la prestante e l’importanza.
Arrivano i 5 Stelle, rompono l’equilibrio, si insinuano nel campo progressista, paventano un cambio di sistema e mettono l’elettorato di fronte alla realtà di una politica che si è spostata in un sistema neoliberista.
Parte la sistematica difesa ad oltranza del potere costituito: bisogna convincere l’opinione pubblica che sono il male assoluto e i più scatenati sono proprio quelli che dicono di rappresentare il popolo della sinistra.
Trovano nella compagini politica avversa/contigua il comune obiettivo e iniziano una campagna informativa di sistematica azione discriminatoria ricorrendo anche ad epigrafi non degni di personaggi politici o di conduttori di testate telegiornalistiche.
Ottengono di disorientare l’elettorato che perde fiducia e reagisce disertando le urne, dando campo libero a una minoranza di una sistema politico che si pensava fosse diventato un retaggio storico.
È stata da pochi giorni eletta una nuova segretario, una giovane donna , che contrariamente ai pronostici ha sbaragliato gran parte della vecchia nomenclatura e lascia intravedere la volontà di ricompattare il campo sinistra.
Le intenzioni sono augurabili ma realizzarli è tutt’altra cosa e i trascorsi della nuova leader non sono incoraggianti. Rinunciare a garantire il suo apparato è tutt’altro che facile. La nostra città ha dato un notevole sostegno alla neo eletta, segno che vuole credere in un cambiamento programmatico, ciò nonostante non sono riusciti ad intavolare un rapporto costruttivo per la compattezza almeno elettorale. Indipendentemente da ragioni soggettive, presentandosi con schieramenti contrastanti, e i suoi esponenti più qualificati non esitano a fare dell’ironia su chi può provare attenzione alle ragioni opposte.
A volte assistendo a discussioni, capita spesso di ammirare le argomentazioni di tanti personaggi importanti, le loro certezze affascinano, e fanno apparire deleterie le incertezze, forse per questo è difficile salire sul piedistallo.
La supponenza della lunga gestione del potere, è difficile da superare, lo hanno dimostrato presentandosi alla competizione con sindaco e vicesindaco, e una infinità di sigle che nella realtà, sono le loro frazioni. Lo scopo è vincere di getto. Personalmente glielo auguro, sarebbe comunque il danno minore per questa città che ha tutte le caratteristiche per aspirare al meglio .
Ha dimostrato uno scenario diverso il Movimento 5 Stelle con la presentazione della candidata sindaco, una donna dall’esile figura ma dotata di grandi capacità intellettuali e proposte politiche che nella esplicitazione del programma elettorale, ha data la dimostrazione di avere tutto quello che è necessario, “coraggio , esperienza, visione” e tanta cultura di base. Non è da meno la squadra che la sostiene. Tra tutti, solo perché sono figure storiche dell’eccellenza novese: Luigi Gambarotta, docente universitario della scienza delle costruzioni e il presidente dell’associazione pendolari, Andrea Pernigotti che
umilmente si presta all’organizzazione pratica anche da solo come installare il gazebo per la raccolta delle sottoscrizioni.
Nella magnifica quanto capiente sala dell’istituto tecnico FORAL, consistentemente occupata.
Sono intervenuti nell’ordine: Sean Sacco (consigliere Regionale); Antonino Laria (deputato); Susy Matrisciano (coordinatrice Regionale senatrice); Sarah Disabato (consigliera regionale) e la famosa Chiara Appennino (ex sindaco di Torino e attuale).
Ottimi oratori, che con interventi brevi e sintetici e moderati, hanno messo in rilievo l’importanza delle elezioni amministrative invitando a non sottovalutarle e tantomeno disertare le urne. Le cui scelte incidono sulle effettive condizioni di vita della popolazione; elogiando il programma della Zippo, all’interno del contesto della filosofia progressista.
Sostanzialmente amministrando con accuratezza le risorse con una minuziosa quando diffusa conoscenza delle procedure dell’amministrazione che deve mirare alla semplificazione e facilità di accesso alle informazioni, in modo che la vita comune sia semplificata e non complicate con i rompicapo burocratici e venga completamente debellata la consuetudine di rivolgersi alle istituzioni con il cappello in mano.
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