Giovedì sera presso la bella sala della Casa del Giovane della parrocchia di San Pietro, ha preso il via il primo incontro dei narratori dell’editore Puntoacapo.
“Raccontare storie” inizia con la prima serata un ciclo di quattro serate che prende il via con una riflessione dei narratori attraverso una nuova formula ,attraverso colloqui e considerazioni che esplicitano il proprio laboratorio di scrittura, descrivendo le caratteristiche del lavoro di scrittura, rendendoci partecipi di come nascono i personaggi e le trame all’interno dei generi narrativi. Dopo una breve introduzione dell’editrice, la brillante quanto splendida Cristina Daglio, seguita dal critico e collaboratore professor Mauro Ferrari, ideatore dell’incontro, personaggio di notevole cultura.
Ha iniziato l’alessandrino Massimo Brusasco, autore del romanzo “Secondo me non finisce bene“ seguito dal novese Gianni Caccia con il suo racconto ricerca “La vallemme dentro” ; segue il Toscano Marco Incardona, personaggio caratteristico con il racconto “A un certo punto dell’Arno”; infine infine conclude l’Astigiano Gianfranco Miroglio “La culla e i gironi” . Attraverso le loro esposizione, danno il senso dell’equilibrio fra realismo e fantasia tra realtà e invenzione.
Al di là dei testi, tutti da leggere, gli autori hanno fatto un’esposizione di cosa induce a scrivere e come si costruiscono i personaggi che attraverso le loro vicende, ci mostrano i diversi aspetti della vita e dei luoghi, passato, presenti e futuri, intrecciandoli anche in contesti storici come è stata la pandemia.
Interessante è stato il breve dibattito tra il pubblico, piuttosto qualificato, che ha introdotto argomentazione filosofiche sulla funzione degli scrittori e degli artisti in genere, nell’evoluzione del pensiero che possono andare oltre la concezione massimalistiche. E’ stata una iniziativa culturale che sarà seguita per i giovedì susseguenti e non mancheranno di approfondire tali considerazioni e renderci partecipi a mentalità riflessive attraverso la formazione del pensiero.
E’ un’iniziativa lodevole che non mancherà di incrementare l’aspetto culturale della nostra città già di per sé eccellente.
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